Il Parlamento egiziano sta discutendo in questi giorni l'approvazione di una nuova legge per regolare il lavoro delle Ong straniere nel Paese, che ha destato diverse preoccupazioni nel mondo della cooperazione internazionale e tra gli osservatori Onu. COSPE, con questa lettera all'illustrissimo Ambasciatore italiano al Cairo spiega perché una tale norma potrebbe inficiare il lavoro delle organizzazioni non governative in Egitto. COSPE esprime la sua preoccupazione per la bozza di legge al vaglio del parlamento egiziano che dovrebbe disciplinare il lavoro delle organizzazioni non governative nazionali e straniere in Egitto. In particolare COSPE condivide pienamente le preoccupazioni espresse dagli osservatori dell'ONU e dalle organizzazioni per i diritti umani secondo cui tale bozza di legge non sia conforme alle norme internazionali sui diritti umani e alle norme relative alla libertà di associazione. Il nuovo testo prevede infatti che i fondi delle associazioni non governative debbano considerarsi pubblici e che tutte le forme di finanziamento provenienti dall'estero debbano essere autorizzate dalla pubblica amministrazione.
Tali disposizioni danno, a nostro parere, il potere alla pubblica amministrazione di esercitare un'influenza eccessiva e potenzialmente lesiva dell'autonomia delle organizzazioni della società civile, in particolare di quelle che sostengono i diritti umani. Il progetto di legge limita il lavoro delle ONG straniere che operano nel paese a quelle 'attività che siano in conformità con le priorità dei piani di sviluppo, e tengano conto dell'ordine pubblico e della morale'. In particolare la nuova legge vieta la registrazione delle ONG straniere che ricevono direttamente o indirettamente fondi governativi, e che promuovono 'la visione o la politica di un partito del loro paese d'origine o violano la sovranità nazionale'. Come ha osservato il relatore speciale per la libertà d'espressione e d'opinione dell'ONU Frank La Rue, si tratta di termini vaghi, la cui arbitraria interpretazione può portare a un ulteriore restringimento della libertà d'espressione e può rappresentare, aggiungiamo noi, un ostacolo al lavoro di organizzazioni straniere che come COSPE consacrano il loro impegno a fianco di associazioni locali nel percorso di rafforzamento della società civile.
Il controllo sulle ONG nazionali e sui fondi stranieri inviati ad ONG locali non solo limita l'operato delle stesse, ma di fatto impedisce partenariati efficaci e paritari. La nostra organizzazione è presente in Egitto da 15 anni e ha sempre agito nel massimo rispetto delle istituzioni del paese ospite. Tuttavia esistono valori non negoziabili tra cui la libertà d'espressione e la parità di diritti tra uomini e donne. Valori fondamentali di libertà e giustizia di cui si fa portatrice la cooperazione italiana. Fonte: www.cospe.it Chi volesse contribuire alle attività di COSPE potrà farlo attraverso la destinazione del proprio 5 per mille.