Le Pubbliche Amministrazioni potranno pagare quelle ditte che da mesi aspettano di poter ricevere un compenso per i beni e servizi forniti agli enti pubblici. Un po' di ossigeno per chi ha svolto opere senza avere la possibilità di pagare le ditte. Ci sono però comuni che hanno razionalizzato i costi e rinunciato ad alcuni interventi pur di non scontentare nessuno o far svolgere opere che restassero impagate. Su questo tema interviene Gianni Gianassi sindaco di Sesto Fiorentino: "L’amministrazione comunale di Sesto Fiorentino, alla luce dell’approvazione del decreto “Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione” da parte del Consiglio dei Ministri, comunica che non avrà necessità di avvalersene in quanto alla data del 31/12/2012, come in data odierna, non aveva e non ha fatture da pagare in giacenza.
"Ci auguriamo che al momento della conversione in legge del decreto - ha aggiunto il sindaco Gianni Gianassi - per gli enti virtuosi si possano introdurre gli stessi allentamenti al Patto di stabilità tali da consentire maggiori investimenti". Finalmente una buona notizia per gli enti locali. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sui pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione alle imprese, una situazione diventata ingestibile, che ha prodotto gravi ripercussioni, da ogni punto di vista, in molte aziende italiane impegnate su questo fronte.
Il decreto dovrebbe sbloccare 40 miliardi nei prossimi 12 mesi, anche se si stima che il debito complessivo della Pa verso le imprese ammonti tra 90 e 130 miliardi di euro. Nello stesso consiglio dei ministri è stato deciso lo slittamento del pagamento dalla Tares all'ultima rata (quindi probabilmente a dicembre). “Da sindaco e da presidente di un ente che rappresenta 160 comuni montani, non posso che rallegrarmi per questa decisione, attesa fin troppo – è il commento di Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana -.
I 40 miliardi serviranno sicuramente a coprire buona parte dei debiti della Pa nei confronti delle aziende, anche se ne resterà fuori una parte consistente. Comunque, si riparte, e di questi tempi non è poco. Poi serviranno altri provvedimenti, altre scelte incisive, da un lato per aiutare gli enti locali e dall’altro per far ripartire tutta l’economia. La ripresa riguarda tutti, lo Stato, le Pa, le imprese: in ultima analisi tutti i cittadini, che stanno facendo i conti con una crisi che mal si sopporta e che aspettano segnali da chi guida il Paese – è la conclusione di Giurlani -.
Serve un governo forte e autorevole che compia scelte anche difficili. Non è più tempo di rinvii”.