Domenica 7 aprile (dalle ore 9) è in programma una escursione naturalistica sul Colle di Monsummano organizzata dal Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio nel calendario delle visite primaverili. Nell'ambito della dorsale del Montalbano, il Colle di Monsummano costituisce una notevole emergenza per gli aspetti geologici, faunistici, floristici e vegetazionali, tanto che si sta valutando la creazione di un'Area Naturale Protetta di Interesse Locale. La struttura geomorfologica del Colle, con la parte esposta a sud ricoperta da una lussureggiante macchia mediterranea, e la presenza di ambienti rocciosi di grande estensione (le cave abbandonate) ad una quota molto bassa offrono infatti a piante e animali un habitat assolutamente inconsueto per le nostre zone.
La visita si svolge nella lussureggiante macchia mediterranea dominata da arbusti sempreverdi come il Mirto, il Laurotino, l’Alaterno e la Fillirèa, e proprio in questo periodo iniziano anche le candide fioriture del cisto, dell'anemone dei campi e di alcune delle orchidee spontanee che costituiscono un’altra importante peculiarità botanica del Colle di Monsummano; qui si può osservare nell'arco dell'anno un numero di specie che non trova riscontro in nessun’altra parte del Montalbano. Per quanto non raggiungano le dimensioni delle ben più note orchidee tropicali, quanto a bellezza le specie nostrane non hanno niente da invidiare alle cugine esotiche; il loro fascino tuttavia non deriva solo dalle notevoli qualità estetiche, o dall’aspetto decisamente bizzarro di alcune di esse, ma anche dalla particolare ecologia di queste piante, fra le più evolute del regno vegetale (nelle foto Enrico Zarri).
Le prime a fiorire sono la comune Orchis morio (Pan di cuculo) e la strana Ophrys sphegodes (Fior ragno) che ricorda un insetto per la forma ed il colore; come tutte le sue congeneri, ha un labello che simula l'addome della femmina di una piccola vespa, inducendo il maschio dell'insetto, ignaro, a trasferire il polline da un fiore all'altro.
Nonostante che la visita abbia un interesse prevalentemente botanico, non mancheranno occasioni di incontro con l’avifauna della macchia e degli ambienti rocciosi, come il Passero solitario caro a Leopardi, ma anche il falco Pellegrino e il Corvo imperiale, e di approfondimento della particolare storia geologica del Colle di Monsummano.