“Non possiamo permettere che il nostro territorio perda due aziende storiche come la Seves e la Sun Chemical, con un drammatico impoverimento di tutto il tessuto produttivo e occupazionale cittadino”. Rosa Maria Di Giorgi, senatrice del Pd è intervenuta in serata sulle crisi aziendali protagoniste della fiaccolata che ha sfilato questa sera per le strade fiorentine proprio in solidarietà dei lavoratori dei due stabilimenti sull'orlo della chiusura:l’azienda fiorentina che produce vetro mattoni si prepara a chiudere i battenti; contemporaneamente in questi giorni è stata decisa la cessione attività anche dell’impresa fiorentina specializzata in inchiostri per stampa, dopo anni di cassa integrazione. “Questi casi sono emblematici della situazione di crisi del nostro spese – spiega Rosa Maria Di Giorgi – e rendono ancora più urgente la necessità di un governo che affronti con serietà i problemi dell’economia e del lavoro.
Serve una presa di coscienza che non si può indugiare ulteriormente in balletti e schermaglie “pro domo”, ma serve una chiara assunzione di responsabilità di tutte le forze politiche in tal senso. Come parlamentare, mi farò tramite per portare a Roma la richiesta di aiuto dei lavoratori fiorentini e delle loro famiglie. Mal si giustifica, infatti, la cessazione di un’azienda come la Seves, il cui prodotto è considerato di grande qualità e gode di molta attenzione sui mercati. Adesso dobbiamo cercare di tutelare in ogni modo quasi 200 dipendenti, che rischiano di trovarsi anche senza ammortizzatori sociali”. Tra quanti hanno preso parte alla fiaccolata partita da piazza del Sodo nei pressi dello stabilimento Seves, il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci, l'assessore comunale alle attività produttive Sara Biagiotti, il sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi, il deputato Pd Dario Nardella e il segretario metropolitano del Pd Patrizio Mecacci.
“Siamo vicini ai lavoratori, ora e qui in piazza e anche nella loro battaglia perchè il lavoro è una priorità e un diritto e il nostro territorio sta perdendo da troppo tempo aziende importanti e radicate: ci auguriamo che, per quanto riguarda Seves e Sunchemical, si arrivi presto a un chiarimento che possa scongiurare un esito disastroso e come Pd ci impegneremo, assieme a tutte le istituzioni, per tenere alta l'attenzione su queste vicende e approdare a una soluzione”. Così Patrizio Mecacci, segretario Pd metropolitano di Firenze, che oggi pomeriggio ha partecipato alla fiaccolata di solidarietà per i lavoratori delle aziende Seves e Sun Chemical. “Che senso ha chiudere un’azienda che fino a ieri lavorava a pieno regime ? Quali i motivi reali della decisione dell’azienda ? Si faccia chiarezza" a chiederlo è Tommaso Grassi, consigliere comunale in Palazzo Vecchio per Sel che esprime la propria solidarietà agli 81 dipendenti che stanno perdendo il loro posto di lavoro.
“Da un giorno all’altro, dopo che la produzione fino a qualche settimana fa era a pieno regime è stata comunicata agli 81 dipendenti la volontà della società Sun Chemical, multinazionale produttrice di inchiostri da stampa e pigmenti, di chiudere lo stabilimento di Firenze : – afferma il Consigliere comunale Tommaso Grassi - che senso ha chiudere un’azienda che fino a ieri lavorava a pieno regime ? Quali i motivi reali della decisione dell’azienda ? Prima di tutto si faccia chiarezza” chiede Grassi che per solidarietà agli 81 dipendenti ha preso parte alla fiaccolata che si snoderà per le vie di Castello, il sostegno del corteo era rivolto anche ai lavoratori della SEVES, altra realtà industriale storica a rischio chiusura".
“Ci pare una scelta unilaterale ed improvvisa che non vorremmo fosse dettata da altre logiche fuori dal mercato dell’inchiostro - aggiunge Grassi ancora a proposito di Sun Chemical, ma attinenti al valore strategico e al valore economico assunto da quell’area su cui sorge lo stabilimento soprattutto adesso che l’area ex-Ligresti di Castello è stata dissequestrata. – conclude Grassi. Non si può pensare che la proprietà multinazionale decida di chiudere lo stabilmento, licenziare 81 dipendenti solo ed esclusivamente per rendere massimo il loro profitto economico, cancellando una realtà storica dell’industria fiorentina e facendo ricadere tutto il peso sulla testa dei lavoratori.”