Dopo tanto dibattere sembrava ormai cosa fatta, solo tre settimane fa il Consiglio dei ministri aveva approvato un delibera che metteva nero su bianco l'ipotesi di smaltimento del relitto della Costa Concordia spiaggiato sull'Isola del Giglio dal giorno del naufragio, nella stessa Toscana, nel porto di Piombino. La notizia è stata salutata con orgoglio e soddisfazione proprio da chi aveva fortemento caldeggiato questa possibilità, Enrico Rossi, adducendo innanzituuto ragioni ambientali e professionali.
Lo saltimento del relitto come è ovvio avrebbe portato molti posti di lavoro. Ora però tutto sarebbe rimesso in discussione niente meno che dal capo della Protezione civile, il prefetto Franco Gabrielli con una lettera indirizzata ai ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente Passera e Clini. Una lettera in cui chiede di poter esaminare proprio la "fattibilità" e la "convenienza" dell'operazione e di prendere in considerazione ipotesi altrernative, come Civitavecchia. Il problema principale sarebbero i soldi, l'operazione a Piombino avrebbe un costo troppo superiore (140 milioni) rispetto alla disponibilità di cassa (5 milioni).
Il Ministo Clini da parte sua difende la sua scelta: il relitto deve essere trasportato nel porto più vicino per questioni di inquinamento ambientale. Non si è fatta attendere la risposta del Governatore del Lazio Zingaretti che ha dato piena disponibilità irritando non poco il collega toscano Rossi. I deputati del del Pd toscano, il partito di entrambi i presidenti di regione, così commntano la notizia: “Prendiamo atto della precisazione del Dipartimento della protezione civile rispetto alle notizie di stampa di questa mattina.
Dispiace però che si continui a mettere in discussione l'ipotesi che la Costa Concordia venga portata a Piombino. Questa soluzione, peraltro contenuta nella delibera del Consiglio dei Ministri, come abbiamo più volte ribadito, è innanzitutto una possibilità per la città di Piombino, dove le ricadute dell’operazione di smantellamento della nave e il conseguente rilancio occupazionale ed economico, possono almeno in parte compensare le difficoltà dovute alla crisi delle acciaierie. Ci sembra inoltre doverosa una ricaduta sul territorio di questa stessa regione che ha fatto fronte all'emergenza seguita al naufragio della nave.
Fin dall’inizio abbiamo sostenuto l’azione del presidente della Regione Rossi. E d’altra parte oggi stesso il ministro Clini ha chiarito l’attribuzione della competenza alla Regione Toscana”. Così i deputati del PD, Andrea Manciulli, segretario regionale, Silvia Velo, Luca Sani, Raffaella Mariani e Paolo Fontanelli. Intanto il gigante bianco che ormai accumula ruggine a un passo dalla spiaggia dell'isola è sempre lì con i gigliesi che quasi non ricordano la linea dell'orizzonte sgombra dal relitto; ma la notizia del prossimo trasferimento a Piombino tre settimane fa aveva riacceso la speranza di una stagione estiva con l'isola restituita alla sua bellezza priva dell'ingobrante ricordo della tragedia.
"Non è più accettabile continuare ad assistere alla discussione di questioni che non siano la rimozione del relitto della Costa Concordia- sbotta il sindaco gigliese Sergio Ortelli- Perché questa è e rimane la più grande criticità in corso. L’isola ogni giorno affronta, purtroppo da sola, il dramma di una vicenda che l’ha colpita profondamente in tutti gli aspetti del vivere quotidiano e vorrebbe che l’impegno si muovesse verso l’obiettivo primario dell’allontanamento della nave dal punto in cui si è incagliata. Questa che rimane una delle più brutte pagine della storia del nostro Paese e a cui l’isola ha saputo riparare con spirito di solidarietà ed abnegazione non può essere trasformata in una occasione di confronto politico a discapito di una popolazione che sta cercando duramente di riprendersi da un evento ancora oggi difficile da sopportare e superare. L’operazione di rimozione del relitto non deve essere terreno per alimentare il confronto politico ma deve rappresentare l’impegno di tutti, Costa Crociere compresa, ad andare nella direzione delle soluzioni efficaci ed efficienti volte alla buona riuscita del traguardo atteso da tempo. Guai ad avallare tentativi sconsiderati di allentare l’attenzione dall’unica attività realmente necessaria in questa delicata fase: portare via la nave all’Isola del Giglio.
Non potremmo ulteriormente sopportare una distrazione così grave e così lesiva degli interessi dei gigliesi, addirittura mettendo in secondo piano gli sforzi necessari a rimuovere il relitto e rischiando di compromettere il buon esito delle operazioni. Chiunque sarebbe chiamato a rispondere della leggerezza del proprio agire".