Il WWF condanna fermamente quanto accaduto oggi a Roccalbegna con l’uccisione e la esposizione in piazza di un esemplare di lupo. "Un oltraggio al buon senso e un ennesimo atto di illegalità come troppi continuano ad essercene in tutto il nostro paese. Un simile atto dimostra come ancora oggi non si riescano a superare quei retaggi culturali vecchi di secoli che portano ancora oggi a demonizzare il lupo, una specie protetta, come il male e a trasformarlo nel capro espiatorio per una situazione difficile che l’attività zootecnica e l’agricoltura in generale si trova ad affrontare per la mancanza di politiche di settore chiare e che tutelino e valorizzino i nostri prodotti, ma non è certo il lupo il responsabile di difficoltà dell’allevamento ovino che hanno ben altre responsabilità. I danni da predatore sono rimborsati, negli ultimi anni,l’amministrazione provinciale di Grosseto si è anche con grandi sforzi mossa per facilitare la convivenza tra il lupo e l’allevamento zootecnico, anche promuovendo quelle utili analisi che stanno evidenziando come il vero problema non sia il lupo ma spesso, tropo spesso, una cattiva o mancanza di gestione di quegli stessi animali che dovrebbero proteggere gli armenti al pascolo o la mancanza di qualsiasi precauzione nell’allevamento come l’uso di misure protettive che possano facilitare la coesistenza con questi predatori". Il WWF chiede così alle autorità di Polizia di procedere con particolare attenzione alle analisi e alle indagini su questa triste vicenda "per trovare i responsabili di questo ennesimo atto di bracconaggio e consentire alle autorità giudiziarie di fare il loro corso". Tutto ciò - prosegue Il WWF che è partner del progetto LIFE Ibriwolf - rischia di vanificare l’impegno e gli sforzi congiunti che si stanno portando avanti in Provincia di Grosseto per dare una mano alle attività zootecniche e contenere i problemi dei conflitti con il lupo, predazioni che però non si possono e non si devono risolvere con una schioppettata ma con quegli strumenti disponibili e politiche di settore serie e responsabili.
Usciamo dalla cieca volontà di non vedere la realtà dei fatti, dove a causa di politiche comunitarie perdenti le frustrazioni di un settore allo sbando si riversano sui nostri grandi carnivori, sempre più spesso vittime di preconcetti e pregiudizi che li condannano senza volere porre con serietà l’attenzione su cause ben lontane". Una nuova coppia di cicogne bianche si è insediata da qualche settimana sul nido di Fucecchio, che quest'anno potrà offrire a tutti gli appassionati lo spettacolo emozionante dell'allevamento e dell'involo dei giovani esemplari. Lo segnalano i tecnici del Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio che da anni seguono la nidificazione delle cicogne tornate nella nostra Regione dopo molti secoli di assenza. Nel mese di maggio dello scorso anno era morta per un tragico incidente la femmina di cicogna che si riproduceva a Fucecchio ininterrottamente dal 2005, anno in cui era stata accertata la prima nidificazione della specie in Toscana. L'identità dell'esemplare era stata verificata in quanto si trattava di una delle cicogne provenienti dal centro di allevamento di Massa Marittima, e quindi dotata di un anello di riconoscimento individuale. Il maschio, anch'esso probabilmente proveniente da un centro di allevamento e quindi privo di un forte istinto migratorio, era rimasto tutto l'inverno a presidiare il nido, trovando poi alla fine di febbraio una nuova compagna. In questi giorni fervono i lavori di risistemazione del vecchio nido e si ripetono gli accoppiamenti; se tutto va bene, a breve la femmina dovrebbe entrare in cova e all'inizio di maggio si potranno registrare le prime nascite. La stagione riproduttiva è al via anche negli altri nidi toscani finora conosciuti; Monsummano Terme (sempre nei dintorni del Padule di Fucecchio), ma anche Porcari, Cascina, Iolo e Bolgheri, all'interno dell'Oasi WWF. Questi nidi, alcuni dei quali attivi da molti anni, si inseriscono in un processo di graduale ricolonizzazione favorito dall’adozione di misure di protezione e da progetti di reintroduzione realizzati da associazioni e centri specializzati. Ogni anno si registrano nuovi tentativi di nidificazione e anche se non tutti hanno successo c'è un aumento lento ma costante nel tempo che fa ben sperare per un definitivo e duraturo ritorno della Cicogna bianca. Per offrire a tutti la possibilità di godere di questo miracolo della natura, nel mese di giugno in alcuni dei siti di nidificazione verrà organizzata la manifestazione "Il giorno della cicogna", giunta ormai alla quinta edizione. “Il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio – ricordano Grazia Francescato del Coordinamento nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà e Mauro Romanelli, Consigliere Regionale - è un'Associazione Onlus che promuove la conservazione e la valorizzazione del Padule di Fucecchio, del Lago di Sibolla e di altri ambienti della Toscana settentrionale, gestendo un Laboratorio per l'Educazione Ambientale e organizzando escursioni guidate, corsi di educazione permanente e di aggiornamento per insegnanti”. “Abbiamo avuto notizia – dichiarano i due esponenti di SEL - dell'imminenza di una delibera per il ritiro della Provincia di Firenze dalla partecipazione al Centro del Padule di Fucecchio”.
“Pur sapendo che questo provvedimento fa parte di una riorganizzazione delle partecipazioni della Provincia a Enti vari, allo scopo di fronteggiare la difficilissima situazione finanziaria in cui tutti gli Enti Locali, oltre allo Stato italiano, purtoppo versano, chiediamo con forza al Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci, a cui abbiamo scritto una lettera ufficiale, che possa essere fatta un'eccezione per questa specifica situazione”. “L'impegno finanziario della Provincia è, infatti, veramente esiguo, ma decisivo alla permanenza in attività del Centro, la cui funzione, rispetto allo studio e alla conoscenza di un'area ecologicamente sensibile e strategica d’importanza internazionale, è a tutti nota e non discussa nella sua qualità”.
“Siamo certi – terminano Francescato e Romanelli - dell’attenzione del Presidente della Provincia affinché la promozione e la tutela di quest’importante area umida della nostra Regione possano proseguire dando certezze per il futuro”.