FIRENZE – L’allarme per la questione della Cassa integrazione in deroga è stato rilanciato oggi dall’assessore alle attività produttive, lavoro formazione nell’ambito dell’iniziativa di presentazione del Rapporto Irpet sul mercato del lavoro toscano. L’assessore al lavoro Simoncini ha fatto presenti le difficoltà già oggi esistenti, prendendo anche atto del fatto che l’Inps regionale, con cui c’è un buon rapporto di collaborazione, ha già cominciato a pagare le domande autorizzate dalla Regione e quindi a smaltire il ritardo pregresso. “Da gennaio ad oggi – ha spiegato l’assessore – la Regione Toscana ha ricevuto 5029 domande di cassa integrazione in deroga, per un totale di 21776 lavoratori, mentre le nuove domande di mobilità sono state 558, cui si aggiungono quelle autorizzate a cavallo fra il 2012 e il 2013, che sono in tutto 1048.
A fronte di questi numeri, alla Toscana sono stati assegnati dal ministero del lavoro, secondo un primo riparto, 33 milioni di euro, che appaiono già insufficienti per fare fronte alle domande pervenute fino ad oggi, per le quali la cifra impegnata supera già i 75 milioni di euro”. Per fare fronte a tutto ciò l’assessore proporrà alla giunta una delibera che, preso atto che le risorse ad oggi assegnate alla Regione non sono sufficienti a soddisfare tutte le domande di ammortizzatori sociali in deroga relativi al 2013, per autorizzare un più ampio numero di trattamenti modifica le “Linee guida”, che saranno discusse la prossima settimana nella Commissione regionale tripartita (l’organo dove avviene la concertazione preliminare con lparti sociali e istituzioni per ogni provvedimento che riguarda il lavoro). “Ma se il parlamento non interverrà quanto prima – ha concluso Simoncini – per garantire la copertura per la cassa integrazione in deroga per tutto il 2013, le risorse assegnate basteranno a coprire il fabbisogno soltanto fino a luglio.
Anche per questo la situazione d’incertezza politica che si sta vivendo in questi giorni rischia di scaricarsi pesantemente sulle condizioni di vita dei lavoratori e delle lavoratrici”.