Presenze in un numero di molto superiore alla capienza consentita e disturbo della quiete pubblica: queste le motivazioni in base alle quali gli agenti hanno eseguito l'ordine di sequestro dei due locali fiorentini Otel sito in via Generale Carlo Alberto dalla Chiesae e il Doris in via de' Pandolfini. Sembra che a lamentarsi degli eccessivi rumori provenienti dal Doris in particolare siano stati anche molti residenti che abitano nei pressi della discoteca. In ogni caso entrambi i locali avevano al loro interno un numero di clienti di gran lunga superiore alla capienza massima consentita.
Non è la prima volta che dei locali in città siano sequestrati per alcuni giorni a seguito di un'eccessiva presenza di persone al proprio interno. I controlli poi si sono resi più severi dopo l'episodio accaduto in una villa di campagna durante la sera di Halloween; in quel caso l'eccessiva presenza di ragazzi, troppi rispetto alle potenzialità strutturali dell'antica villa, fece crollare un ballatoio interno e per poco si è evitata la tragedia. Ma se da un lato i controlli da parte delle forze dell'ordine sono divenatati più serrati e severi, la Confcommercio Firenze da allora ripete che "bisogna cambiare la normativa".
"Rispettiamo il quotidiano lavoro svolto dalle forze dell'ordine perchè continui l'opera di controllo nei locali fiorentini - scrive in una nota Fipe–Silb Confcommercio Firenze - ma auspichiamo che il recente sequestro preventivo delle discoteche Otel e Doris possano risolversi nella riapertura dell'attività dei locali nel più breve tempo possibile, accertata la possibilità da parte dei gestori di essere in grado di rispettare i requisiti di idoneità previsti dalla legge”. “Il problema è sempre lo stesso: paghiamo una normativa che negli ultimi cinquant’anni non è mai stata modificata -ribadisce Carlo Caldini, presidente di Silb-Locali da Ballo Confcommercio - I controlli che vengono eseguiti dalle forze dell’ordine seguono il protocollo previsto dalla “Circolare 16” datata 1951 del Ministero della Sicurezza in merito alla sicurezza all’interno dei locali pubblici, questo regolamento, in cui sono presenti parametri molto più rigidi in termini capienza per i locali rispetto a tutti gli altri paese europei, non tiene in considerazione tutta una serie di evoluzioni legate alla sicurezza che sono attuate oggi da tutti i nostri locali rendendoli molto più sicuri rispetto al passato.
La nostra categoria - continua Caldini - sta eseguendo un’indagine che permetta di stabilire uno standard europeo che studi quanto attuato in termini di sicurezza nei locali pubblici degli altri paesi per aggiornare in questo modo il regolamento previsto in Italia sicuramente datato e inefficace. Ogni sequestro ai danni dei nostri locali comporta dei gravissimi danni economici soprattutto in questo periodo di crisi con il rischio della cessazione dell'impresa. Ci auguriamo quindi di poter arrivare ad un aggiornamento della normativa in tempi brevi".