Le mani sullo scudetto. A dieci giornate dal termine sembra ormai scritto il destino del campionato – per alcuni lo era già da molto tempo – e la Juve compie, forse, il passo decisivo; Emanuele Giaccherini, subentrato sul finale di gara contro il Catania, diventa autore del gol-partita al minuto 91 ed eroe per una giornata. L'allungo della Vecchia Signora è reso più pesante dalla complicità di un Napoli in forte crisi, ancora a secco di gol (Cavani si fa anche respingere un rigore), e stavolta anche di punti, caduto sotto i colpi del Chievo (2-0, Dramè gran tiro dalla distanza e Thereau) sull'ormai maledetto stadio “Bentegodi”.Terreno maledetto per la banda-Mazzarri: riprendere la squadra di Conte sembra una missione impossibile, ma soprattutto Hamsik e compagni si devono guardare dal prepotente ritorno del Milan – a soli 2 punti di distacco – che liquida anche la pratica Genoa con i colpi dei propri bomber Pazzini e Balotelli.
Genoa ancora k.o. dunque, e che – come il Napoli – deve guardarsi bene dal Siena di Iachini, che vince in casa del Palermo l'importantissimo scontro salvezza, ribaltando con Emeghara e Rosina il vantaggio rosanero di Anselmo, e lasciando i siciliani mestamente sul fondo della classifica a braccetto con il Pescara di Bucchi – terzo tecnico di un'annata da dimenticare – sconfitto anche a Bergamo dal ritrovato Denis, doppietta per lui. Nella volata Champion's, al Milan risponde solo la Fiorentina: tonica e gagliarda all'Olimpico di Roma, i ragazzi di Montella con un gol per tempo (Jovetic e Ljajic) battono e sorpassano in classifica la Lazio, bella in coppa ma col freno a mano tirato nelle ultime giornate di serie A, così come l'Inter che tra le mure amiche vede materializzarsi la nona sconfitta della stagione, stavolta per mano del Bologna e di Gilardino. Giornata di triplette – il giovane Ibarbo, che stende la Samp 3-1, e il redivivo Amauri, che in quindici minuti ne fa 3 al Torino dopo il vantaggio ospite di Santana, a segno per i ducali anche Sansone – giornata anche dei giovani di grande futuro, come nell'1-1 tra Udinese e Roma, firmato Lamela-Muriel: un pari che non serve a nessuna delle due contentendi e che, anzi, le mantiene a distanza di qualche punto di troppo dal treno europeo, quando il tempo comincia a stringere e le occasioni perse possono, alla fin dei conti, trasformarsi in rimpianti. Claudio Mastrodonato