La culla della cultura che di notte si veste di Movida: fiumi di alcol per le strade di Firenze e tanta voglia di evadere, in tutti i sensi, dai problemi del giorno. Poi è arrivato il pugno di ferro sulla vendita di alcolici fino al mattino ed un nuovo regolamento per gestire il divertimento notturno e quegli strani minimarket di alimentari che sulle mensole hanno il 90% di bottiglie e solo il 10% di patatine salate, parecchio salate. Il TAR ha annullato tutto il lavoro fatto accogliendo il ricorso dei minimarket.
La decisione, manco a dirlo, è andata di traverso. "Il TAR ha accolto il ricorso dei minimarket e bocciato la nostra ordinanza che vieta la vendita di alcolici dopo le 21.15. Le sentenze vanno rispettate, sempre. Ma é indubbio che questa decisione rischia di vanificare un anno di lavoro condotto con forze dell'ordine prefettura e polizia municipale, con ottimi risultati. In Italia l'abuso di alcolici e superalcolici uccide ogni anno più di 20000 persone. I più a rischio sono i giovani, a partire dai minorenni, che hanno facile accesso alla vendita di alcolici.
Per questo il Comune non abbasserà la guardia. Troveremo nuove strade per combattere questo male, incluso l'impegno sull'educazione" lo ha scritto dario Nardella sul profilo Facebook che lo ha visto impegnato come vicesindaco ed ora deputato del Parlamento italiano. “Abbiamo fatto un atto di dovere civico accettando e condividendo la delibera del Comune di Firenze che limitava, dall'11 dicembre 2012, alle 21.15, l'orario oltre il quale non era più consentito vendere alcol da asporto.
Prendiamo atto dell'annullamento dell'ordinanza da parte del Tar ma siamo però convinti che sia necessario attivare nuove iniziative per sensibilizzare in particolar modo i giovani sul pericolo dovuto all'abuso di alcol. Fipe Confcommercio auspica nuovamente che l'Amministrazione fiorentina condivida la necessità di un ripristino dell'autorizzazione per la vendita e somministrazione delle bevande alcoliche. Sarebbe necessario infatti un confronto sul tema e sulla necessità di distinguere l'autorizzazione per "il commercio di alcol" da quella dei restanti generi alimentari.
L' attuale normativa infatti si presta a più interpretazioni e il codice regionale del commercio attualmente non prevede distingui. Si considera inoltre prioritario l'inserimento di tale materia nei corsi di autocontrollo alimentare (Haccp). Da non trascurare neanche l'aspetto legato alla promozione dello sballo e degli eventi abusivi, che trova soprattutto nei canali informatici, un formidabile veicolo di diffusione"