Elisa Luppino della Filcams Cgil di Firenze dichiara che “dare una lettura dei dati, come fa il direttore dei Gigli, che le aperture domenicali e festive producono un aumento dei consumi e della occupazione è una interpretazione ideologica” riferendosi alla nota entusiasta diramata dalla direzione del Centro Commerciale dopo aver letto il Bilancio che ha chiuso la gestione con il segno positivo. La liberalizzazione degli orari avrebbe concesso una maggiore fruibilità dei negozi da parte dei clienti invogliati all'acquisto in qualsiasi giorno del mese. Continua la sindacalista: “le aperture domenicali e festive non determinano un aumento dei consumi ma li spostano sulla domenica e festivi a detrimento degli altri giorni della settimana, in una fase più generale di compressione del potere di acquisto delle famiglie.
Lavorare la domenica e i festivi peggiora le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici che più difficilmente conciliano tempi di vita e di lavoro, in comparto dove la presenza femminile è in maggioranza. Tra l’altro ai Gigli le aperture domenicali non garantiscono neanche l’occupazione, basta pensare alle ultimi episodi, alla chiusura di Fnac e l' apertura della procedura di licenziamenti collettivi a Panorama.” “Non intendiamo, conclude la sindacalista, strumentalizzare i numeri, ma chiediamo ai Gigli l’apertura di un confronto sul lavoro domenicale e festivo sapendo anche che i Gigli stessi hanno sottoscritto un accordo col Comune di Campi Bisenzio, le organizzazioni sindacali e di rappresentanza datoriale sulla chiusura in alcune festività” Sono indubbiamente tanti i fattori che contribuiscono a rendere un esercizio commerciale, sia questo piccolo, grande o notevolmente fornito come lo sono I Gigli, appetibile ed apprezzato dalla clientela, che in fin dei conti è l'unica realmente consapevole del perché la spesa venga effettuata in taluni giorni e fasce orarie.
Stavolta la tanto discussa "signora Maria, casalinga di professione" potrebbe saperne veramente più degli addetti ai lavori.