Con questa iniziativa "diversa", si vuole dedicare la giornata ad una realtà poco rappresentata e sottovalutata, come quella della uccisione di donne che lottano per la comunicazione e l'informazione. Quindi non solo donne uccise in ambito familiare, ma anche in ambito lavorativo. Per questo il tema sarà quello delle giornaliste uccise per le loro inchieste. "Noi studentesse e studiose vogliamo affermare che l'8 marzo è un giorno importante per ricordare tutti i diritti negati, i soprusi e tanto altro che abbiamo voglia di raccontarvi.
Abbiamo così iniziato una ricerca e portato avanti un "progetto di divulgazione" soprattutto per le nuove generazioni. Certamente la memoria storica va continuamente stimolata, accresciuta e coltivata. Dato che l'Università ci fornisce cultura ma non esperienza e conoscenza, siamo consapevoli dell'importanza di fare tirocinio è un'esperienza lavorativa che accresce la passione per il lavoro, in questo caso giornalistico. Vogliamo che le nostre letture siano elemento di discussione, riflessione e che l'8 marzo non sia solamente una festa ma un momento di riflessione.
Speriamo che ciò possa accrescere la conoscenza e la consapevolezza delle problematiche sociali e culturali in cui la donna viene a trovarsi sempre più spesso". Per l'occasione dal 1 al 10 marzo presso la Galleria DEA in Borgo Pinti 42/r Firenze, mostra fotografica "Le donne di sabbia" a cura dei fotografi DEApress.