Regione e Guardia Finanza rinnovano la propria collaborazione contro chi evade le tasse ed anzi la rinforzano. Lo hanno fatto con l’intesa firmata stamani a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze. Lo scopo è aumentare i controlli e evitare duplicazioni di attività, razionalizzando i mezzi messi in campo. La novità riguarda soprattutto la possibilità, per la Guardia di Finanza, di accedere direttamente alle banche dati regionali informatizzate, la compilazione di elenchi più mirati da parte della Regione e i controlli congiunti sulle dichiarazioni Isee, divenute obbligatorie in Toscana per chi usufruisce delle prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali o degli sconti sugli abbonamenti ferroviari. “Vogliamo mantenere la posizione di testa della Regione Toscana nella lotta all’evasione fiscale e all’illegalità economica – sottolinea l’assessore al bilancio della Toscana, Riccardo Nencini – In questi ultimi anni abbiamo avuto rapporti stretti con la Guardia di Finanza e rendere più facile lo scambio di informazioni tra noi e loro è un tassello indispensabile per aiutarci a colpire chi evade o non rispetta le regole”.
“Con l’accordo di oggi mettiamo a sistema le esperienze passate di cui abbiamo fatto tesoro” commenta il generale Giuseppe Vicanolo, che il guida il comando toscana. Il progetto pilota di Livorno e i controlli partiti dal bollo auto Qualche esempio? Nel 2011 la Regione ha segnalato alla Guardia di Finanza 460 cittadini che non avevano pagato il bollo auto per più di cinque mezzi ma di cui non risultava traccia di un’attività d’ìmpresa. Da quell’elenco opportunamente scremato, ricorda il generale Vicanolo, sono scaturiti sessanta controlli e recuperati 3 milioni e mezzo di euro di tributi non pagati.
Simile il caso della Asl di Livorno, che già da diversi anni segnala al comando provinciale della Guardia di Finanza i nomi di chi usufruisce di prestazioni sociali o sanitarie e dichiara lo stato di disoccupazione o un reddito al di sotto della soglia di povertà. Da 33 mila posizioni originarie anche in questo caso sono venute fuori quasi mille e cinquecento denunce irregolari, con 53 mila euro di ticket non pagati recuperati e soprattutto un positivo effetto di deterrenza per il futuro. “Tant’è – ricorda l’assessore Nencini – che nel 2011 i ticket incassati dalla Asl di Livorno sono cresciuti di 400 mila euro”.
La Guardia di Finanza non può controllare a tappeto tutti i contribuenti. I nuovi strumenti e criteri comuni e più raffinati, assieme al lavoro di squadra, serviranno a migliorare l’azione di intellegence. Un lavoro di squadra Tre fondamentalmente sono gli obiettivi dell’intesa siglata oggi: migliorare l’efficacia dell’azione di controllo per recuperare una fetta ancora più grande di tributi regionali non pagati, che poi sono per lo più bollo auto,addizionale Irpef ed Irap; coordinare i controlli su chi beneficia delle prestazioni agevolate erogate dalla Regione;accrescere e migliorare lo scambio di dati tra i due soggetti. La Regione si impegna anche a segnalare alla Guardia di Finanza i settori economici, le categorie di soggetti nonché i soggetti passivi caratterizzati da elevati livelli di rischio di evasione.
La Regione continuerà inoltre a trasmettere, una volta all’anno, gli elenchi dei soggetti passivi d’imposta selezionati sulla base di determinati parametri di rischio definiti assieme alla Guardia di Finanza. La Guardia di Finanza, da par suo, svolgerà verifiche sostanziali sui redditi e i patrimoni dei nuclei familiari che beneficiano di contributi ed agevolazioni in campo sociale e sanitario. I controlli saranno effettuati sulla base di controlli selettivi, tenendo conto delle segnalazioni della Regione e in caso di fondati dubbi sulla veridicità dei dati dichiarati.
Chi intende fare il furbo è avvertito. L’intesa prevede anche momenti formativi comuni.