Anche chi non vede può digitare sull’IPhone. Questo grazie ad un’innovativa applicazione messa a punto dal fiorentino Claudio Guida, ingegnere informatico ipovedente. Grazie a BraillePad – questo il nome dell’app che si può scaricare gratuitamente, - è possibile utilizzare lo schermo touchscreen come una vera e propria dattilobraille. Invece di digitare con un dito ciascuna lettera, con l’app si può inserire, in un colpo solo, la combinazione di punti Braille necessaria per scrivere.
Risultato: la digitazione si velocizza moltissimo. Non solo. Una volta scritto il testo, BraillePad permette di condividerlo nei modi più comuni, ovvero tramite sms, mail o i social network, in primis Facebook e Twitter. Non solo. Lo scritto può essere copiato negli ‘appunti’ e usato con qualsiasi altra applicazione. La novità è stata presentata stamani, nella sede dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Firenze, alla presenza del presidente provinciale Antonio Quatraro, dell’ingegner Guida e della responsabile della stamperia Braille della Regione Toscana, Susanna Rossi. Finora, per chi ha problemi di vista usare la tastiera dell’IPhone non era semplicissimo.
“Essendo virtuale, la tastiera per noi è difficile da memorizzare”, riflette Quatraro. Per fortuna ancora una volta in soccorso dei ciechi arriva il Braille, linguaggio perfettamente conosciuto da Guida, che si è laureato con una tesi sulla computer vision. Ebbene, l’ingegnere ha messo a punto un sistema capace di trasferire la ‘tecnica di scrittura multidita’, ben nota a chi utilizza le macchine meccaniche per la scrittura Braille, sull''IPhone. Il Braille è un sistema di puntini (da 1 a 6) con cui vengono rappresentati i simboli dell'alfabeto comune, incluse le punteggiature, i numeri, le note musicali, e qualunque alfabeto conosciuto.
Per produrre questi puntini, che vengono incisi sulla carta, esiste una macchina munita di sei tasti, tanti quanti sono i puntini possibili. Ecco, Guida ha avuto la geniale intuizione di riprodurre questo meccanismo sull’Iphone. Proprio oggi si celebra la giornata nazionale del Braille, la cui invenzione risale a quasi 200 anni fa. “La possibilità di leggere e di scrivere è stata per noi ciechi la prima grande rivoluzione, che ci ha portato dalla mendicità alla laurea, dalla inabilità giuridica alla possibilità di essere cittadini fra cittadini”, dice Quatraro.
Che aggiunge: “La seconda rivoluzione per noi ha coinciso con l'introduzione del computer, che riduce la necessità di mediazione esterna. L'informazione digitale ci permette di accedere in tempo reale alla maggior parte delle notizie disponibili. Adesso, il connubio tra il Braille e la tecnologia per noi significa dare nuova vita ad una invenzione nata quasi due secoli fa. E' come una nuova primavera; la primavera che ritorna!”. “La mia prima app – racconta Guida, - è nata a ottobre, dopo due mesi di lavoro.
Adesso sono alla versione 2.5, ma tra un mese arriverà la 2.6, molto più veloce. Fino alle versione 2 ho fatto tutto da solo, mentre per le successive mi sono confrontato con un gruppo Google ‘universal access’ che riunisce una comunità di non vedenti che si danno reciprocamente consigli su come usare i prodotti Apple. Creare un nuovo dispositivo tecnologico seguendo i suggerimenti dei futuri utenti è stato davvero emozionante”.