Francesco Totti ferma la corsa scudetto della Juventus. Nel match dell'Olimpico, la Roma regola i bianconeri – meno in palla del solito – con un bolide dalla distanza del suo capitano; prima vittoria dei capitolini nel 2013, ma la zona Europa è ancora distante 6 punti. Nonostante la quarta sconfitta del campionato, la Vecchia Signora può comunque sorridere, perché il Napoli inseguitore non va oltre lo 0-0 interno con la Sampdoria: le fatiche europee, un attacco un po' inceppato (Cavani a secco da tre turni, Hamsik “sbatte” contro il palo) e un grandissimo Romero tra i pali blucerchiati impediscono ai partenopei di volare a -2 e fare il definitivo salto di qualità nella corsa scudetto. E' sempre più bagarre per il terzo posto.
La Lazio affonda a Siena (3-0, ancora Emeghara sugli scudi con una doppietta) e si fa raggiungere dal Milan al terzo posto, che ringrazia il solito Balotelli e la fortuna (l'1-0 rossonero è un autogol di Paletta) per aver ragione di un Parma da qualche partita meno in palla del solito: 2-1 il finale con lampo a tempo scaduto del giovane Sansone. Torna prepotentemente in corsa anche la Fiorentina, che contro l'Inter sfodera la miglior partita della stagione: l'attacco leggero Jovetic-Ljajic è un “panzer” contro le fragilità nerazzurre e i due giovani slavi mettono a referto una doppietta a testa; Cassano nel finale sorprende Viviano dalla distanza ma non cambia la sostanza di un match dominato in lungo e in largo dalla Viola. La domenica sorride al Catania – un colpo di testa di Almiron sconfigge il Bologna – che incamera altri tre punti per continuare a cullare il sogno Europa League, a -3 dalla banda-Montella, al Torino – 2-1 all'Atalanta – che ringrazia i gol delle ali tanto care a Ventura (bellissimo quello di Cerci, ieri in formato nazionale, e Prandelli era in tribuna...) e soprattutto al Genoa, rinato dalla cura Ballardini: il Grifone – 2 vittorie e 2 pareggi da quando sulla panchina siete l'allenatore romagnolo – regola l'Udinese e sale a +4 dalle terz'ultime, segnando un piccolo solco su Siena e Pescara, al quinto stop nelle ultime sei, abbattuto in casa da una doppietta del cagliaritano Sau e fischiato apertamente dal proprio pubblico.
Resta fanalino di coda il Palermo del vulcanico Zamparini, che raccoglie in casa del Chievo il secondo punto della gestione Malesani. Troppo poco per una piazza che, neanche 3 anni fa, lottava per ben altri traguardi. Claudio Mastrodonato