“Cucinare è un atto politico. Lo è la parmigiana di mia nonna, fatta solo in agosto, periodo delle melanzane di stagione. Può esserlo l'evitare di comprare creme fosforescenti spacciate per pappe per bambini”. Sono le parole di donpasta, alias Daniele De Michele, dj, economista, giornalista e appassionato di gastronomia, ad introdurre l’appuntamento speciale che si svolgerà martedì 19 febbraio, presso la caffetteria vista Duomo della Biblioteca delle Oblate. In programma, dalle ore 19.30, la presentazione del suo ultimo libro, “La Parmigiana e la rivoluzione”, nel giorno dell’uscita nazionale del lavoro.
Sarà un incontro/show tra musica, cucina e, soprattutto, etica, insieme all’amico e musicista tosco-salentino Andrea Mi: un dj set che si trasformerà in reading musicale che confluirà in uno stravagante show di cucina. Al richiamo di “Più fritto per tutti”, come recita la campagna promozionale diffusa sui social in questi giorni, donpasta, come John Belushi, si dice in missione per conto delle nonne. Dj e performer dalla buona forchetta e dalla festa assai facile, ha deciso di scrivere il suo Manifesto per una cucina militante dopo aver scoperto che l’Ilva, oltre ad aver ucciso gente, aveva avvelenato di diossina le cozze di Taranto, le migliori al mondo, che la massaia di fiducia non poteva più vendere le sue ricotte bollite in casa tra pecore e bimbi che corrono e che nelle scuole, per il compleanno dei figli, non si potevano più portare i dolci fatti in casa. Dice Daniele: “Ho cercato di spiegarmi e spiegare perchè mi interessava andar in giro per prigioni, periferie, vignaioli anarchici, alla ricerca di gente che parla come mangia.
Il rock'n'roll e le ricette delle nonne, i Rolling Stones e la porchetta, le fritture e il vinile, sono gli ingredienti indispensabili che uso per far festa, per resistere al cattivo mangiare e alle aberrazioni del mondo del cibo. Parlo della forza rivoluzionaria delle grandi tavolate, del cucinare con cura, del produrre nel rispetto dell'ambiente, del tenere la porta sempre aperta, dell'orgoglio modesto di una pasta e ceci, della genialità della tiella riso patate e cozze. Sarebbe sufficiente leggere gran parte degli arrivi di Ulisse in terra straniera, per accorgersi che le braci di agnello, la lira, il cantastorie e il vino erano li per accoglierlo.
Per questo sono arrivato alla conclusione che a tavola, la forchetta, va sempre messa alla sinistra del piatto”. L’evento si inserisce nella nuova linea guida della caffetteria delle Oblate, a cura di NEM – Nuovi Eventi Musicale e Cooperativa Archeologia che, inauguratasi lo scorso settembre con il progetto “Cooking Music”, ovvero “musica cucinata dal vivo”, con musicisti che si esibivano campionando i rumori provenienti dalla cucina, propone un approfondimento culturale trasversale, per far riflettere mescolando generi culturali diversi (ingresso libero). L’AUTORE: Daniele De Michele alias donpasta.selecter «Se hai un problema...
aggiungi olio» è la massima, eredità della nonna, che lo accompagna da sempre. Donpasta non cucina mai piatti fuori stagione! Contrario al “fast food” è capace di impiegare dieci ore per fare un sugo come si deve. Allora ne approfitta per raccontare storie, mentre zucchine, peperoni, melanzane fondono nell'olio. Una sorta di road movie in cui sfilano uliveti, strade di notte e mercati rionali, in una unione di nostalgia, speranza, riflessione, dove la cucina è cultura, profondamente ancorata nella nostra civilizzazione mediterranea.
Dj, economista, appassionato di gastronomia. Il suo primo progetto, “Food sound system” è divenuto un libro e uno spettacolo multimediale, in tournée mondiale dal 2004. A questo ha fatto seguito nel 2009 “Wine Sound System”. Collabora tra gli altri con Paolo Fresu, David Riondino, Alessandro Mannarino, Giobbe Covatta. Scrive per Repubblica, Left, il Manifesto, Slow Food. Con Terreni Fertili organizza a Roma l’appuntamento annuale Soul Food, incontro su cibo, arte e sostenibilità ambientale.
Vive a Toulouse, dove lavora al progetto United Food of Toulouse.