L'ex presidente del Monte dei Paschi di Siena arriva in Procura e le forze dell'ordine sono costrette a scortarlo all'interno del palazzo di Giustizia di Siena perché dalla piazza arrivano monetine da pochi centesimi ed insulti. L'ex presidente è accompagnato questa volta dai suoi avvocati. Siamo in una nuova Tangentopoli? Impossibile non tornare con il ricordo alle monetine lanciate verso il leader dei socialisti, lo statista Bettino Craxi. La politica in vista delle elezioni del 24 e 25 febbraio si interroga e si divide sulla risposta. Da Milano intanto il pm Angelo Renna ha chiesto la convalida del fermo e del carcere per Gianluca Baldassarri, l'ex responsabile dell'area finanza di Mps, indagato nell'inchiesta senese ed accusato dalla magistratura di voler fuggire all'estero. I magistrati Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso si aspettano delle risposte in merito alle accuse ed ai sistemi incriminati con i quali avrebbe agito il banco senese. Una manifestazione de La DESTRA sulla questione Monte dei Paschi si terrà a Siena, domenica 17 Febbraio ore 11.00, presso "Hotel NH Excelsior" (ex Jolly), piazza La Lizza.
La Federazione de La DESTRA di Pistoia e Valdinievole si organizza per una partecipazione nutrita. “Il rapporto tra Fondazione e territorio deve rappresentare un valore e per questo va rinnovato con coraggio, evitando però di scivolare verso una frammentazione corporativa della governance che farebbe fare passi indietro e non avanti”. Lo ha detto oggi, venerdì 15 febbraio, il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini, intervenendo al consiglio provinciale convocato su richiesta delle opposizioni sulla situazione attuale della Fondazione Mps, alla luce della vicenda che sta interessando la Banca Monte dei Paschi. Chiare le priorità della revisione statutaria, che secondo Bezzini dovranno essere: l’adeguamento alle evoluzioni del quadro normativo e alla Carta delle Fondazioni; l’innalzamento dei requisiti di competenza e professionalità; l’elaborazione di procedure più trasparenti per la scelta dei nominati; la riduzione del numero di componenti degli organi, anche al fine di decurtare ulteriormente i costi; l’introduzione di modalità innovative che rafforzino i livelli di autonomia tra i vari organi e la tutela del patrimonio”. Il presidente, che si è soffermato a lungo sulla fase delicatissima che sta vivendo la città e il suo territorio e ha stigmatizzato “le strumentalizzazioni da campagna elettorale sulla pelle di un’intera comunità”, ha ribadito, come già avvenuto nel consiglio provinciale del 7 giugno scorso, di non essersi mai sottratto, né di fronte al Consiglio né di fronte all’opinione pubblica, a una severa e netta autocritica sugli errori commessi nel passato e che afferiscono agli indirizzi politici e, in particolare, alla rigidità con il quale il territorio ha interpretato la nozione di controllo e il conseguente legame tra Banca, Fondazione e comunità locale.
“Su un indirizzo però, lo voglio ribadire - ha detto Bezzini - eravamo stati chiari: dare continuità alla natura di Mps come banca commerciale al servizio dell’economia reale e lontana da quei soggetti che speculano in modo spregiudicato sulla finanza”. Sulla vicenda giudiziaria, il presidente ha ribadito la piena fiducia nella magistratura affichè sia fatta massima chiarezza, individuando eventuali responsabilità dentro e fuori dalla Banca. Nel corso dell’intervento, Bezzini ha anche ringraziato tutti i dipendenti e il nuovo management che, “nei giorni più difficili della storia di Siena e della sua Banca, hanno lavorato duramente per dimostrare con i fatti quanto il gruppo Mps fosse ancora solido e credibile, impegnandosi per tranquillizzare i mercati, gli azionisti e la clientela”. Anche sul tema della revisione dello statuto della Fondazione Mps, Bezzini aveva già segnalato l’esigenza di avviarne una revisione che interpretasse, in maniera innovativa, il rapporto con il territorio e fosse in sintonia con la fase di rinnovamento aperta.
“Nei mesi scorsi - ha detto - ho auspicato la possibilità di lavorare a una sorta di mandato costituente per la revisione dello statuto, un atto fondamentale per le ricadute che avrà nel futuro. Quello che è successo nelle ultime settimane impone un’accelerazione sui tempi”. “Il clima da campagna elettorale non aiuta - ha proseguito il presidente Bezzini - così come non aiutano l’incertezza istituzionale che riguarda la Provincia, la presenza di un Commissario nel Comune capoluogo e di organi della Fondazione Mps a fine mandato.
Su questo ultimo punto fatemi dire che, a differenza di quanto mi ero augurato, è mancata una riflessione critica che collocasse i passaggi e le scadenze degli organi della Fondazione nella fase di straordinarietà che stavamo vivendo. E’ ovvio che le decisioni sullo statuto spettano alla Fondazione nella sua autonomia. Tuttavia, visto lo straordinario rilievo di questo passaggio, è indispensabile che si mettano in pratica, codificandole, forme di ascolto e partecipazione della comunità, a partire dalle istituzioni”.