Firenze, 5 febbraio 2013. Dieci punti da cui i comuni chiedono agli aspiranti parlamentari che usciranno dalle urne il 24 e il 25 febbraio, di ripartire per rendere reale e concreta la crescita di cui il Paese ha bisogno per contrastare l’impoverimento e uscire dalla crisi. Si struttura così il documento che il presidente di Anci Toscana e sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, affiancato dai membri del Direttivo dell’Associazione, ha illustrato oggi, al Caffè Letterario delle Murate, a Firenze, ai candidati dei partiti che si presenteranno in Toscana alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.
Presenti all'iniziativa 29 candidati, in rappresentanza di 10 partiti con l'assenza di quasi tutto il centrodestra. I punti illustrati da Cosimi sono una summa delle questioni che hanno vista impegnata l’ANCI sia a livello nazionale sia con le sue diverse sedi regionali, in una lotta quotidiana per la difesa dell’autonomia e del ruolo dei comuni. “Chiediamo ai candidati un impegno preciso – spiega il presidente Anci Toscana Cosimi – una rottura con la tendenza che ha caratterizzato l’azione degli ultimi governi, e che ha imposto agli enti locali tagli lineari e spesso indiscriminati che, di fatto, hanno bloccato la spinta propulsiva che le nostre comunità potevano rappresentare per il rilancio dell’economia”. “I punti sono molto chiari – continua Cosimi – per quanto riguarda la finanza locale, chiediamo che siano presi alcuni provvedimenti, come l’impegno a rivedere i tagli secondo il modello dei fabbisogni standard e una riduzione di quelli già previsti per il 2013, la modifica del Patto di stabilità (che escluda i Piccoli comuni e preveda l’equilibrio di parte corrente e non faccia rientrare nel vincolo gli investimenti); autonomia finanziaria per i comuni che passa necessariamente”, chiosa il presidente, “dall’assegnazione dell’Imu in toto ai comuni e da una sua applicazione in base a principi di progressività”. Ma non solo sulla finanza i comuni chiedono rassicurazioni e garanzie ai candidati.
Chiedono una decisa presa di posizione sul riassetto istituzionale, “in modo da responsabilizzare i comuni, renderli davvero motori di sviluppo e metterli in condizione di espletare la propria funzione nella maniera migliore, affiancando l’autonomia finanziaria con quella istituzionale”. Nel documento ecco, quindi, che si parla di istituzione delle Città metropolitane, riforma delle Province come enti di secondo livello, e di un rafforzamento dei processi di unioni e fusioni di comuni, nonché di una revisione delle sedi di concertazione istituzionale. Tra gli altri punti presi in esame, il welfare, che si incentra sulla affermazione del principio dello ius soli per la cittadinanza, “sanando così – dice Cosimi – il vulnus che il nostro Paese si porta dietro da troppo tempo e che limita la democrazia italiana, escludendo dal diritto i giovani italiani nati da genitori stranieri”; su un sistema più efficace per l’accoglienza che non sia frammentato e lasciato all’iniziativa di associazioni e comunità locali, l’istituzione di un piano nazionale di politiche di genere e una massiccia serie di interventi sull’edilizia scolastica per “mettere in sicurezza i luoghi dove crescono e si formano i giovani cittadini”.
I comuni non rinunciano a far sentire la propria voce anche sui servizi pubblici locali, a proposito dei quali chiedono che sia rivista e razionalizzata la normativa sulle società partecipate e su ambiente e gestione dei rifiuti: “Riteniamo necessario – afferma il presidente di Anci Toscana – che il Governo che verrà punti finalmente su politiche che incentivano l’economia sostenibile che, è sotto gli occhi di tutti, è uno dei veri volani della ripresa in tutto il mondo, e noi non possiamo restare indietro su un terreno così importante.
E, visti anche i recenti eventi di cronaca, con la polemica sull’allarme terremoto in Garfagnana e l’eco delle sentenze sulla Commissione grandi rischi per L’Aquila, tra le richieste anche l’attuazione del Piano nazionale per il rischio idrogeologico e un rafforzamento della Protezione civile. E ancora agenda digitale, in nome di trasparenza e eliminazione del digital divide e agenda europea, con un’attenzione al processo che porterà alla definizione della programmazione 2014 - 2020 e una rimodulazione degli interventi sulla dimensione comunale.
Sicurezza e legalità, secondo i comuni, si possono rafforzare con l’istituzione delle “zone franche della legalità”, una riforma della geografia giudiziaria e la valorizzazione sul piano normativo della polizia municipale. Infine per quanto riguarda Beni culturali, turismo e sport, tre punti intersecati tra loro e che rappresentano tre eccellenze del sistema Italia, da valorizzare e promuovere, dai comuni l’invito ad attuare il codice dei beni culturali, promuovere in maniera efficace il “brand” Italia e istituire finalmente il fondo nazionale per lo sport. Queste le richieste che i comuni hanno presentato ai candidati e su cui il presidente Cosimi è categorico: “Dalla posizione presa su questi argomenti e dalla rilevanza che avranno nell’agenda e nel lavoro dei partiti dipende il futuro del Paese.
Noi abbiamo fatto, negli ultimi mesi, tutto ciò che era in nostro potere per difendere le nostre comunità e per continuare a garantire servizi ai cittadini. Ora è il momento che chi si candida a governare assuma un impegno reale e sincero, con noi sindaci ma soprattutto con i cittadini, per fornire a questo Paese gli strumenti per rialzare la testa.”