FIRENZE – Le istanze degli studenti universitari saranno portate all’attenzione della Conferenza dei presidenti delle Regioni che si svolgerà nei prossimi giorni. Lo ha detto la vicepresidente della Regione Toscana, assessore a scuola, università e ricerca, in seguito alle preoccupazioni espresse dagli studenti toscani – e ben comprese dalla Regione – per il decreto ministeriale che definisce i nuovi criteri di assegnazione delle borse di studio. Un appello al presidente e al vicepresidente della Regione è arrivato anche dai rappresentanti degli studenti nel cda dell’Azienda regionale di diritto allo studio universitario. La vicepresidente sottolinea come il diritto allo studio universitario sia una priorità assoluta per la Regione Toscana, e lo dimostrano anche le ultime misure adottate: l’innalzamento da 17 a 18mila euro della soglia Isee per l’accesso alle borse di studio, che ha portato all’erogazione di 700 borse in più rispetto al 2011, e l’istituzione della borsa servizio (mensa gratis e parziali rimborsi dell’abbonamento per il trasporto) per la fascia immediatamente successiva. La Regione vuole continuare a garantire questo livello di servizi anche gli anni prossimi, ma per poterlo fare è necessario che lo Stato non indietreggi rispetto all’impegno per il diritto allo studio.
Questo decreto ministeriale, opportunamente rivisto anche sulla base delle richieste degli studenti, potrebbe essere un’occasione per vincolare lo Stato a questo impegno. "Inaccettabile che le proposte del Governo arrivino a Camere sciolte" dice Mauro Romanelli di Sel. "La Toscana intervenga in sede di Conferenza Stato – Regioni per difendere il diritto allo studio. Anche perché sarebbe proprio la nostra Regione, che investe moltissimo in borse di studio, a risultare la più danneggiata".
”Il dimissionario Governo Monti ha preparato uno schema di decreto da approvare con urgenza, che reca la previsione di una forte diminuzione del numero di studenti beneficiari di borse di studio, una diminuzione dell’importo economico degli assegni e la creazione di vere e proprie discriminazioni tra studenti del nord, del centro e del sud” – dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli. "E' letteralmente incredibile che dopo la notizia del crollo delle iscrizioni universitarie di 58000 studenti in dieci anni, indice di un evidente e preoccupante fenomeno di regresso sociale, il Governo si affretti a ridurre il diritto allo studio, che già in Italia è molto meno sviluppato rispetto ad altri Paesi d'Europa, quando invece il dramma della crisi che sta facendo sprofondare il ceto medio verso la povertà dovrebbe suggerire di potenziarlo, visto il rischio che molte famiglie rinuncino per motivi economici a far studiare i loro figli".
"Siamo, saremmo, di fronte ad una vergogna tutta italiana, assente e intraducibile nei sistemi europei di diritto allo studio". “I tecnocrati di Monti continuano ad immaginare un’Italia dove le differenze per censo sono sempre più forti, e dove la possibilità di studiare e qualificarsi sono riservate ai figli delle élites. Evidentemente, non si ritiene che la qualificazione del lavoro e quindi del sistema economico e produttivo, della sua capacità innovativa, siano obiettivi strategici su cui puntare: noi crediamo di sì, e crediamo quindi che le scelte del Governo siano miopi e pericolose”.
“In ogni caso, comunque la si pensi, decisamente non è corretto intervenire su una materia così delicata a Camere sciolte e a poche settimane dal voto”. "Rivendichiamo al centrosinistra e a Sinistra Ecologia e Libertà il diritto e il dovere di riformare e modernizzare, potenziandolo, il diritto allo studio nel nostro Paese, risollevandolo dalla miseria in cui è attualmente". “Mi appello quindi al Presidente Rossi e all'Assessore Targetti, affinché nell’imminente Conferenza Stato – Regioni del 7 febbraio la Toscana faccia sentire con decisione la propria voce e ottenga il blocco dell’iter del Decreto.
Abbiamo la capacità, l'autorevolezza e il ruolo per farlo. Anche perché a venirne massimamente danneggiato sarebbe proprio il modello Toscana, che punta su innovazione e qualità, e che ha nell'erogazione delle borse di studio al 100% degli aventi diritto il suo fiore all'occhiello”.