Il clima è acceso in sede di dibattito politico ed istiituzionale: il Consiglio regionale è convocato in seduta urgente martedì 5 febbraio alle 9.30. All’ordine del giorno la situazione del Gruppo Montepaschi e i suoi riflessi nei rapporti con le istituzioni regionali e con il quadro economico e sociale della Toscana. Tutti gli sguardi degli azionisti, correntisti e del mondo economico sono rivolti a Siena per merito dei tanti legami che si dipanano da una istituzione storica e rilevante come il Monte dei Paschi.
Il clima è di alta tensione ed ogni dichiarazione o indiscrezione rischia di complicare ogni ora di più il delicato equilibrio delle forze in gioco. L'onorevole riccardo Migliori chiede una Commissione d'inchiesta: «Dobbiamo fare chiarezza su quello che è successo al Monte dei Paschi di Siena attraverso una commissione d’inchiesta sui rapporti tra politica e banche, o sbraneremo, noi sì, chiunque ostacoli la trasparenza nei confronti dei cittadini, dei risparmiatori e dei lavoratori del Monte». Le smentite: "Stiamo cercando tutte le strade e tutti i mezzi di finanziamento per potenziare le attivita' della Fondazione in questo momento difficile".
Lo ha affermato ai microfoni di Radio 24 il presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Gabriello Mancini. "Le risorse sono diminuite - aggiunge - ma l'obiettivo e' quello di continuare le attivita', riducendole numericamente ma non dal punto di vista qualitativo". Una dichiarazione che potrebbe far pensare ad un preciso ridimensionamento delle attività sul territorio. Ma arriva pronta la rettifica da parte dell'ufficio stampa di MPS che nelle ultime ore è impegnato a ribattere ogni lancio ritenuto fuorviante: "in riferimento a quella dichiarazione il presidente Gabriello Mancini parlava in veste di presidente della Fondazione Accademia Musicale Chigiana di cui si stava tenendo una conferenza stampa, e non di presidente della Fondazione Mps.
E proprio alla Fondazione Chigiana e alle strategie ad essa correlata si riferiva quella dichiarazione". Altra smentita è giunta sull'ipotesi di accertamenti fiscali: "in merito a presunte verifiche fiscali in corso, Banca Monte dei Paschi di Siena precisa di non essere a conoscenza di alcun accertamento fiscale relativo alla cessione dell’immobile di via dei Normanni a Roma. BMps ha ceduto l’immobile in data 30/09/2011 per l’importo di 130 milioni di euro, così come comunicato al mercato in data 03/10/2011.
La Banca, inoltre, non ha mai conferito mandato a Sansedoni S.p.a. per la vendita dell’immobile in questione. Banca Monte dei Paschi di Siena precisa, infine, di non essere a conoscenza di vertenze fiscali aventi ad oggetto l’acquisto di azioni Unipol". ed inoltre: "in merito all’operazione Chianti Classico, Banca Monte dei Paschi di Siena smentisce con decisione che a tale operazione siano connessi rischi di perdite straordinarie. La Banca precisa che, nell’ambito della procedura relativa all’emissione dei nuovi strumenti finanziari, è stata solo sottoposta al Consiglio di Amministrazione un’ipotesi di ristrutturazione dell’operazione che, in ragione delle mutate condizioni di scenario, potrebbe consentire di ridurne i costi e recuperare in parte i diritti patrimoniali sugli immobili, con ulteriori connessi benefici economici e gestionali di breve e lungo periodo". Le reazioni politiche: Il Caso MPS sbarca ufficialmente a palazzo Panciatichi con la richiesta di un Consiglio regionale straordinario.
L’iniziativa promossa dal Presidente del Gruppo regionale PdL Alberto Magnolfi, è stata sottoscritta da tutti i Gruppi consiliari di opposizione (PdL, UDC, Più Toscana, Fratelli d’Italia e i Consiglieri del Gruppo misto Staccioli e Locci, venuto a mancare oggi). “La vicenda MPS, ormai assurta alle cronache internazionali per la “particolare” gestione finanziaria degli ultimi anni – attacca il Capogruppo PdL Magnolfi - è una «bomba ad orologeria» per il sistema socio-economico toscano.” “Pur dando per acquisita la dichiarata solidità della banca, gli interrogativi nascono dalla sua eccezionale compenetrazione con l'economia e il sistema di potere della nostra regione e dal peso del suo coinvolgimento in tutte le più rilevanti iniziative del governo regionale (Fidi Toscana, Giovani SI’, Fondazione Sistema Toscana, Fondazione Toscana Life Sciences, Società aeroporto della Maremma, Pisa e Firenze, Interporto toscano di Livorno, Firenze Fiera ecc.). “Ma ombre da diradare - incalza Magnolfi - nascono per gli stessi conti della Regione.
E ciò anche per le ripercussioni negative che potrebbero discendere sul bilancio toscano dalla sottoscrizione di un derivato MPS, avvenuta nel 2006 ed in scadenza al 2035, per un importo nozionale swap alla stipula pari a quasi 35 milioni di euro. Chiederemo alla Giunta di chiarire le ragioni di questa rischiosa concessione alla finanza creativa e l'interesse pubblico che l'ha determinata”. "Su 16 membri, presidente escluso, del CdA della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, 13 sono nominati direttamente dalla politica: 5 dal Comune di Siena, 5 dalla Provincia, 3 dalla Regione Toscana, ovvero da tre enti governati da decenni dal centrosinistra.
Possibile che questa parte politica non fornisca risposte su quanto accaduto al Monte dei Paschi più esaustive, chiare e concrete delle frasi che abbiamo ascoltato in questi giorni per bocca dei leader del Partito Democratico?". Questo è quanto dichiara il consigliere comunale di Firenze Francesco Torselli, candidato alla Camera dei Deputati per Fratelli d'Italia, il movimento di Giorgia Meloni e Guido Crosetto."Frasi come "non ci provate", "vi sbraniamo" e "non sapevo" - spiega Torselli - sono inaccettabili dalla bocca di chi ha scelto uno per uno gli uomini ai quali affidare la gestione della banca.
Chi ha dilapidato il patrimonio rappresentato da MPS, mettendo a rischio i lavoratori della banca e sperperando in derivati ed investimenti ad alto rischio i risparmi dei cittadini non può essere giustificato in nessun modo. Queste persone o sono dei perfetti incompetenti o sono degli affaristi che hanno giocato coi soldi e le vite altrui". "Il centrosinistra non metta la testa sotto la sabbia, né ricorra a battute o slogan: pretendiamo - conclude Torselli - di sapere l'unica cosa della quale la politica deve rispondere di fronte ai cittadini che oggi si trovano in precarie situazioni di disagio economico e lavorativo a causa di scellerate decisioni prese dal vertice della fondazione, ovvero con quali criteri sono stati nominati i membri del CdA della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
Nella migliore delle ipotesi, ci sentiremo dire che sono stati nominati dei perfetti incompetenti..."