Acceso si fa il dibattito in Consiglio Regionale quando si inizia a parlare di Tav subito dopo la comunicazione dell'Assessore ai Trasporti Ceccobao; Rossi invece non è presente in Aula. L'assemblea viene interrotta da una protesta dei No Tav muniti di cartelli e striscioni tanto da costringere il vicepresidente del Consiglio, Giuliano Fedeli a una sospensione temporanea dei lavori per ristabilire la calma. Ceccobao a proposito dell'inchiesta in corso sul passante ferroviaro fiorentino che ha portato al sequestro della trivella e ha iscritto nel registro degli indagati 31 persone per truffa ai danni delle amministrazioni pubbliche, smaltimento illecito dei fanghi, associazione a delinquere e corruzione ha ribadito che se il procedimentop giudiziario dovesse confermare i fatti ipotizzati, allora la colpa sarebbe tutta di Rfi Spa, Italferr Spa e Novadia S.C.p.a "in quanto conseguenza immediata - dice Ceccobao- di negligenza, imprudenza ed imperizia nella direzione e realizzazione dei lavori".
L'assessore ricorda pertanto la già avanzata richiesta di indennizzo da parte del Presidente Rossi "nel caso in cui le responsabilità saranno accertate in via definitiva dalla magistratura" e ribadisce "la rilevanza strategica nazionale dell'opera" tanto che la Giunta ha sollecitato un intervento urgente del Governo, "per compiere una verifica congiunta dei sistemi di controllo in corso, per valutare un loro possibile rafforzamento, e sollecitare nuovamente il rinnovo dell’Osservatorio ambientale".
Più in generale l’assessore ha affermato che lo Stato deve essere in grado di garantire che le opere pubbliche di rilevanza nazionale vengano concluse nei tempi stabiliti. Sullo stato di attuazione dei lavori l’assessore ha fornito informazioni all’assemblea aggiornate al 20 gennaio 2013 per l’area ex Macelli Belfiore (ultimazione prevista per settembre 2016) e per il passante Av a Campo di Marte, il cantiere dove permane lo stato di fermo dei lavori a seguito dell’indagine della procura di Firenze.
Gli interventi di adeguamento idraulico del Mugnone sono in avanzato stato di completamento, con largo anticipo rispetto alla data di attivazione del passante e della nuova stazione Av, nonostante le interruzioni dei lavori, effettive e minacciate, che si sono succedute. Ricordata anche la variante relativa all’inserimento del tracciato della Tranvia linea 2 all’interno dell’area Belfiore. “Appena si tratta di affrontare temi delicati il presidente Rossi sceglie di non essere presente in aula.
Sulla Tav il copione si è ripetuto e a dirla tutta non mi sorprende. Detto questo: la comunicazione di Ceccobao sulla Tav è del tutto fuori tempo quanto alle risposte di Rossi alla mia interrogazione registro che sono poche e del tutto insoddisfacenti”. Così Stefania Fuscagni, consigliere regionale del PdL e portavoce dell’opposizione in consiglio regionale, intervenendo in aula sul dibattito sulla vicenda riguardante il passante fiorentino dell’Alta Velocità. “Venendo al merito.
Avevo chiesto per quale ragione il Presidente Rossi aveva, di imperio, tolto le deleghe sulla VIA e sulla VAS all’Assessore Bramerini. La risposta è stata molto poco eloquente ma sufficiente a far capire che di fatto il presidente Rossi ha sfiduciato l’assessore Bramerini. Avevo chiesto le ragioni del trasferimento del funzionario regionale Fabio Zita: mi è stato risposto che Zita è stato trasferito nel luglio del 2012. Non avevo chiesto quando, ma perché. Avevo chiesto se la Regione avesse mai avuto il sentore di una possibile insolvenza di chi gestisce i lavori: non mi è stato risposto.
Avevo chiesto certezze circa la natura dei materiali prodotti dalla scavo e che dovrebbero essere portati a Santa Barbara: non sono stata rassicurata se non con ragionamenti legulei che dicono poco. Avevo chiesto – prosegue la portavoce - se si era mai avuto contezza circa la possibilità che la ‘talpa’ fosse davvero costituita da materiali scadenti come da qualche parte si dice: non ho avuto risposta. Avevo chiesto notizia circa contatti tra il Presidente Rossi e Maria Rita Lorenzetti - presidente di Italferr e già presidente Pd della Regione Umbria-: mi si dice che i loro rapporti sono tutti avvenuti anni fa e mai da quanto il Presidente Rossi ha le deleghe per la VIA e la VAS.
Faccio fatica a crederci - prosegue la Fuscagni -. Avevo chiesto se Gualtiero Bellomo, geologo e componente della Commissione VIA del Ministero dell'Ambiente, è la medesima persona di Gualtiero Bellomo già coordinatore provinciale dei Ds di Palermo e attualmente componente del coordinamento regionale del Pd siciliano, o se fossimo di fronte a un caso di omonimia. Non ho ricevuto risposta. Ad oggi – conclude Fuscagni - vi è un’inchiesta che apre inquietanti scenari, ovviamente tutti da verificare, circa l’esistenza di una ‘squadra’ tutta organica politicamente al Pd che avrebbe danneggiato Firenze e la Toscana.
Mi aspettavo da parte del Presidente Rossi un atteggiamento diverso e non posso che dare un’interpretazione politica ad una fuga che non dovrebbe essere mai l'opzione di chi governa una Regione”. Bocciata la mozione presentata tra gli altri anche da Mauro Romanelli di Sel in cui si chiedeva la sospensione dei lavori : “Come a Luglio scorso – ricorda il consigliere – l’Aula del Consiglio Regionale della Toscana ha deciso di respingere a maggioranza un atto firmato da me e dal capogruppo di FdS/Verdi Monica Sgherri, e condiviso con altri colleghi, per sospendere i lavori del sottoattraversamento Alta Velocità di Firenze, riconsiderando l’effettiva utilità dell’opera e valutando altresì di destinare le ingenti risorse pubbliche coinvolte all’attraversamento di superficie, al rafforzamento e riqualificazione del trasporto pubblico locale e alla tutela del territorio”. “Dispiace che ancora una volta – continua Mauro Romanelli – la scelta della TAV sotterranea a Firenze sia difesa a spada tratta senza entrare nel merito degli enormi problemi che si stanno manifestando”.
“Eppure non si può continuare a far finta di nulla, sono in corso indagini da parte della Procura riguardo truffe sulla sicurezza e la tutela ambientale, e sono sempre attuali i rischi per la stabilità degli edifici e per le falde acquifere”. “Ed è sbagliato insistere a dire che l’opera è ormai decisa e che è indispensabile per il sistema ferroviario: i treni alta velocità già passano tranquillamente da Firenze, mentre è il trasporto locale a essere falcidiato da continui tagli nei servizi e nel numero di corse.
Così com’è cambiato il quadro della società, in un periodo di grave crisi economica non ci si può permettere di investire montagne di soldi pubblici su un’opera che, pur nella sua fase iniziale, sta già vedendo lievitare esponenzialmente i costi finali previsti”. “Le ultime indagini confermano che queste grandi opere- prosegue Romanelli - possono solo provocare voragini di soldi pubblici e questo accade, purtroppo, in ogni parte d’Italia, a prescindere di chi governa”. “Riscontro invece una sorta di ideologia nazionale, a destra come a sinistra, per cui lo sviluppo possa passare solo realizzando infrastrutture, a prescindere dalla loro utilità”. “Lo stop della Magistratura – termina l’esponente di SEL - poteva quindi essere un’occasione positiva, la possibilità di ripensare scelte fatte ormai venti anni fa, la possibilità di cercare almeno punti condivisi, di là delle scelte di fondo diverse, per risolvere tutti i problemi aperti, come, oltre ai già citati, il rischio sismico, il destino delle terre di scavo, il mancato ripristino dell’Osservatorio ambientale e la poca trasparenza sui lavori”. "Interrompere definitivamente i lavori di costruzione della Stazione Foster e del sottoattraversamento AV a Firenze e destinare le risorse alla rete ferroviaria toscana" è anche la proposta e la soluzione radicale fatta dal gruppo regionale Più Toscana a margine del Consiglio Regionale e a portarla all’attenzione di tutti è il consigliere Gian Luca Lazzeri.
"I problemi che sono sorti in questi giorni – afferma Lazzeri – rappresentano solo l’inizio di una lunga odissea che vedrà coinvolti i cittadini fiorentini in sempre maggiori danni e problemi via via che i lavori arriveranno in profondità, come insegnano i lavori dell’Alta Velocità in Mugello. Problemi e danni per la collettività dovuti a un’opera pubblica che può essere realizzata diversamente. Come? Con una stazione e un attraversamento della città di Firenze in superficie, limitando decisamente l’impatto ambientale e i costi". "Firenze – prosegue l’esponente fiorentino di Più Toscana – non ha bisogno della Stazione Foster né del tunnel, ma la rete ferroviaria toscana necessita di importanti opere di manutenzione.
Pertanto, bisogna avere il coraggio di interrompere i lavori e destinare i soldi stanziati per questa immensa opera alla cura delle varie linee ferroviarie della nostra Regione. Non dimentichiamoci che l’opera faraonica che si sta cercando di costruire a Firenze è molto pericolosa, ma anche decisamente inutile visto che farebbe guadagnare nel transito dei treni soltanto pochissimi minuti". "La politica toscana va avanti a colpi di magistratura. Dove erano le Istituzioni nel caso dell’Alta velocità, così come del buco dell’Asl di Massa, di Monte dei Paschi, di Fidi Toscana? Possibile che si debba sempre aspettare l’intervento dei pm?”.
A domandarlo sono i consiglieri regionali Dario Locci e Marina Staccioli (Gruppo Misto). “Le irregolarità portate alla luce dall’inchiesta giudiziaria – dichiara Locci – erano già state più volte al centro di interrogazioni e mozioni consiliari. Eppure secondo la Giunta era tutto nella norma. Questa opera è frutto di lobby trasversali – attacca il consigliere – anche l’opposizione è stata a lungo assente. Ma il sistema sta collassando pezzo dopo pezzo, dalla sanità al sistema economico, fino alle infrastrutture”.
“Risposte insufficienti – aggiunge Staccioli – in merito alla ‘appropriazione’ delle su VIA e VAS da parte del Presidente Rossi, così come sullo spostamento del dirigente Zita. Il dirigente preposto al settore delle valutazioni ambientali è stato trasferito altrove proprio mentre era in corso il procedimento per il parere della Regione sulle terre di scavo”. “Ci sarebbe piaciuto sentire le spiegazioni di Rossi su tutto ciò – concludono i consiglieri – ma non ci ha stupito l’assenza in Aula, diventata quasi una consuetudine quando si parla di temi spinosi”.