FIRENZE – "Allo scopo di tutelare il proprio corretto operato la Regione diffida dal collegare i finanziamenti alla cooperativa agricola Il Forteto ad eventuali favori politici o compiacenze. Il rapporto della Regione con Il Forteto è sempre stato improntato alla massima correttezza e trasparenza". E' la nota diffusa dalla Regione Toscana al termine del lungo lavoro della commissione d'indagine istituita appositamente per indagare sui fatti accaduti ai danni dei minori ospitati dalla cooperativa fondata da Rodolfo Fiesoli; i risultatri dell'indagine sono stati resi noti oggi in una conferenza stampa.
Il presidente Stefano Mugnai ha confermato che domani i verbali delle audizioni e la stessa relazione finale saranno trasmessi alla Procura della Repubblica di Firenze e ha rinnovato l’auspicio che la Regione nel processo sulla vicenda del Forteto si costituisca parte civile. "Ascoltare le testimonianze di chi ha subito violenze è stata dura,- ha dichiarato il Presidente Stefano Mugnai- il carico emotivo è stato pesante, il percorso è stato difficile. Da un primo impatto sembrava inverosimile che per 30 anni e nonostante le voci sul Forteto e due sentenze passate in giudicato per reati su minori si fossero compiute tali violenze nella nostra Toscana.
Il presidente della commissione d’inchiesta per l’affidamento dei minori ha aperto così l’incontro con i giornalisti. Mugnai ha ribadito che il sistema degli affidi in Toscana funziona ma che al Forteto non si rispettavano le regole, sono mancati tutti i meccanismi di tutela e sostegno dei bambini, si tagliavano i contatti con le famiglie d’origine, con il mondo esterno. Secondo Mugnai si è trattato di un collasso istituzionale, di segmentazione delle responsabilità che ha causato delle vittime, dei bambini che non sono stati seguiti nel loro percorso di affido, sono stati trattati come vuoti a perdere.
Paolo Bambagioni ha evidenziato il voto unanime alla relazione della commissione d’inchiesta. La politica secondo Bambagioni ha dato voce ai più deboli, non ha fatto il muro di gomma, è stata attenta e disponibile. Il vicepresidente della commissione ha sottolineato soprattutto il merito dei ragazzi, vittime di quella realtà ma che hanno trovato il coraggio di denunciarla. Anche Monica Sgherri ha elogiato il lavoro collettivo della commissione. Secondo Sgherri sono saltati tutti i meccanismi d’allarme, il Tribunale per i minorenni ha continuato ad affidare i bambini al Forteto e i servizi sociali a fare poche visite.
Affinché ciò non risucceda, secondo Sgherri bisogna effettuare con sistematicità controlli, le realtà devono essere trasparenti e ispezionabili. Per Dario Locci si deve partire dalla premessa che in campo etico non sempre c’è progresso, anzi può esserci regresso. In questo caso c’è stata una parcellizzazione delle responsabilità, si è instaurato un clima omertoso nei confronti dei più deboli. Locci ha evidenziato la gravità del fatto che il modello Forteto si volesse esportare perfino nelle scuole. Sentito e schietto l’intervento di Maria Luisa Chincarini nella descrizione della realtà del Forteto definita la tana dell’orco e la fabbrica di schiavi e nei racconti delle dolorose testimonianze dei giovani che denunciavano le violenze e gli abusi subiti, dalle minacce di morte, alla privazione della privacy e dei legami con la famiglia d’origine, al divieto di avere rapporti eterosessuali.
La consigliera ha sottolineato che la commissione ha lavorato bene nonostante abbia sentito resistenze all’interno del Consiglio. La Regione però ci tiene a chiarire la propria posizione soprattutto per quanto riguarda i finanziamenti: "Alla cooperativa agricola, una delle più importanti realtà economiche del Mugello, sono stati erogati finanziamenti dal 1997 al 2001 per un importo complessivo di 1,2 miliardi secondo i criteri stabiliti dalle normative nazionali ed europee per l’erogazione di fondi alle imprese agricole. Mentre nel periodo 1999-2010 la Regione ha erogato contributi alla Fondazione Il Forteto per 51mila euro, anche questi con modalità corrette e trasparenti, in base a progetti relativi al disagio sociale dei minori.Vale la pena sottolineare che gli affidi avvenivano sulla base di decisioni insindacabili del Tribunale dei minori - prosegue la nota- Ogni collegamento teso a gettare fango sull’attività dell’istituzione regionale è infondato.
La Regione, al fine di tutelare la propria immagine, sta anche valutando la possibilità di costituirsi parte civile nel procedimento in corso o comunque di attivare tutte le iniziative necessarie a propria tutela. In conferenza è intervenuto anche Giovanni Donzelli che ha invitato tutti a chiedere l’accesso ai verbali della commissione per conoscere fino in fondo tutto ciò che è emerso.
Le Istituzioni stavolta non possono ancora una volta girare le spalle e voltarsi dall’altra parte. Si deve fare tutto il possibile per salvare la dignità umana di questi cittadini, tutelando anche, visto i tempi che corrono, la realtà economica che la cooperativa rappresenta". Per questo con la nostra mozione chiediamo a Rossi, perchè si attivi immediatamente per chiedere immediatamente il commissariamento governativo."