Il palcoscenico del Teatro di Rifredi si trasforma, per il nono anno consecutivo, in un lussuoso harem-hammam per accogliere, dal 17 gennaio al 3 febbraio, L'ultimo harem, lo spettacolo dei record: 135 repliche e 17980 spettatori solo a Firenze dal 2005, un appuntamento cult per il pubblico fiorentino. Nato da una folgorazione artistica, da una scintilla d’amore (complice Ferzan Ozpetek) tra Angelo Savelli, la Turchia e la magnetica Serra Yilmaz, lo spettacolo racconta la fuga impossibile di una donna dalla sua prigione interiore, tra il fastoso passato ottomano e un presente pieno di contraddizioni. Accomodati, in palcoscenico, seduti su tappeti e cuscini, gli spettatori, affascinati dalla vicinanza fisica degli attori e coinvolti dal loro affabulare meraviglioso e reale al tempo stesso, assistono allo spettacolo immersi in un'atmosfera sensuale fatta di profumi, vapori, musiche che provengono da paesi lontani, per poi essere catapultati in una contemporaneità ricca d’ironia e di inquietanti rimandi al passato. Una sera del 1909 ad Istanbul, alla vigilia della definitiva chiusura degli harem, nel palazzo di Yildiz una seducente favorita circassa attende, insieme all’anziana guardiana ed al capo degli eunuchi imperiali, l’incerta visita del sultano, ingannando l’attesa con il racconto di storie fantastiche. Quasi cento anni dopo, una casalinga dimessa e la sua spumeggiante amica sognano improbabili fughe dalla prigione del loro indecifrabile malessere quotidiano. L’harem visto non solo come una cinta di mura invalicabili, ma piuttosto come luogo dello spirito, un’attitudine vischiosa e pericolosa in cui cadere prigionieri, sia ieri che oggi, sia in Oriente che in Occidente, sia uomini che donne. Per info: 055 4220361/2 intero € 14 - ridotto € 12 Punto Box Office: dal lunedì al sabato ore 16-19 Teatro di Rifredi via Vittorio Emanuele II, 303 – 50134 Firenze www.toscanateatro.it
L'Ultimo Harem, da nove anni si replica a Rifredi. Successo senza paragoni
Da giovedì 17 gennaio a domenica 3 febbraio. Uno spettacolo di Angelo Savelli