Oggi Silvio Berlusconi ha annunciato: ''C'è l'intesa. Maroni candidato comune per la Lombardia. Io federatore dei moderati, se vincessimo preferirei fare il ministro dell'Economia. Il candidato premier? Si vedrà, io ho indicato Alfano''. Ma la base del Carroccio è in rivolta su Facebook e non soltanto. «La Lega Nord non pensa al bene della Toscana, ma guarda alla nostra terra come a un bacino di voti per dare qualche poltrona ai “fratelli” del Nord. Siccome voglio una Toscana protagonista, ufficializzo la mia adesione a “Più Toscana” e mi dimetto da commissario dell’Empolese-Valdelsa oltre che dal movimento leghista».
È quanto annuncia il commissario della Lega Nord dell’Empolese-Valdelsa, Carlo Rossi, che spiega così le ragioni dell’abbandono del Carroccio. «Ritengo che il messaggio “Prima il Nord” sia penalizzante per la nostra terra – spiega – oltre a non essere compreso dai toscani. Nelle stanze milanesi della Lega, l’unica sensibilità verso la nostra regione era quella della cattura di voti facili per far scattare qualche seggio al Nord». Rossi entra, quindi, nella formazione fondata dai consiglieri regionali Antonio Gambetta Vianna e Gian Luca Lazzeri.
In “Più Toscana” ritroverà altri ex colleghi nella Lega fiorentina: Paolo Poggi, i consiglieri comunali Alessandro Martini (Scandicci) e Valentina Trambusti (Figline Valdarno) e il consigliere del Quartiere 5 fiorentino, Giovandomenico Guadagno. «Dal giorno della mia nomina a commissario dell’Empolese-Valdelsa – commenta Rossi – ho cercato in ogni modo di mettermi in contatto con l’onorevole Gianni Fava e ottenere un colloquio per discutere le politiche da adottare sul territorio.
Ad oggi, sono ancora in attesa di una risposta. Atteggiamenti del genere – continua – sono la spia dello scarsissimo interesse della Lega verso la Toscana, un’indifferenza che oggi pesa come un macigno. Mi sono sempre adoperato con entusiasmo per la crescita della Lega in Toscana, il cui obiettivo avrebbe dovuto essere quello di mettere al centro l’azione politica del nostro territorio. Col mio gesto – conclude Rossi – voglio contribuire a porre le basi per un cambio di atteggiamento nei confronti del nostro territorio troppo spesso utilizzato come riserva di caccia da cui pescare voti senza rendere conto, poi, agli elettori toscani».