"Mentre il Sindaco con la collaborazione della Sovrintendente invia le lettere per 10 licenziamenti, che si sommano ai 35 esodi ‘volontari’ che hanno firmato un accordo con la Fondazione, tra cui ad esempio l'unica truccatrice o tre responsabili di settore, nessuno ci ha spiegato come verrà garantita l’operatività del Teatro: non si dice se e come la dirigenza intenda sostituire queste figure professionali indispensabili se non quella di proporre contratti a tempo determinato che avranno un costo molto vicino a quello finora sostenuto per il personale licenziato - afferma il Consigliere comunale Tommaso Grassi che domanda – Chi ne guadagnerà? Ma soprattutto quale sarà la ricaduta positiva sui conti del Maggio musicale? Si sta riproponendo lo stesso copione già visto in altre occasioni in cui l’Amministrazione Renzi, e in questo caso la Fondazione, procede a sostituire coloro che pongono all'attenzione dell'opinione pubblica i problemi e le magagne del Teatro, coloro che si impegnano attivamente nel sindacato e prendono parte a scioperi e manifestazioni, con altre persone più accondiscendenti, talvolta individuate senza alcuna procedura concorsuale, facendosi scudo e nascondendosi dietro alla motivazione economica e di un possibile risparmio.
E’ proprio il caso di dire basta a questo modo di gestire un patrimonio artistico e culturale della collettività. Gravissimo sarebbe scoprire che nonostante le disastrate condizioni finanziarie del Teatro, la dirigenza come se nulla fosse continui, mentre invia le lettere di licenziamento e mette ‘sotto ricatto’ altri dipendenti, ad assumere nuovo personale a tempo determinato o a prorogare gli incarichi, ciascuno che si aggira attorno ai 60.000 euro annui. Presenteremo su questi rinnovi che ci appaiono una vera e propria offesa a coloro che in questi giorni stanno per ricevere la lettera di licenziamento, una interrogazione urgente che speriamo possa essere discussa al primo Consiglio comunale utile e che a rispondere non sia qualche Assessore delegato ma il Sindaco in persona che non può continuare a trincerarsi e a nascondersi dietro terzi, che seppur autorevoli, non possono assolvere pienamente e dare risposte alla Città come può fare solo il Sindaco che è responsabile della nomina della Sovrintendente Colombo e che presiede il Consiglio d'Amministrazione della Fondazione.
E' quindi a questo punto indispensabile una presa di posizione che si traduca in fatti concreti dei soci istituzionali e quindi sosterremo la proposta di una seduta di Consiglio congiunto dei tre enti, Regione, Provincia e Comune, in cui rinnovare la richiesta di mandare a casa la Sovrintendente per incapacità, e discutere del commissariamento della Fondazione e dell'avvio di un'azione seria di risanamento - conclude Grassi - Renzi sta usando coi dipendenti del Maggio lo stesso metodo utilizzato con quelli comunali e con gli autisti di Ataf: affronta le difficoltà attaccando i lavoratori, modificando a suo piacimento gli accordi sottoscritti o i documenti ufficiali, dando una rappresentazione all'opinoone pubblica della situazione diversa dalla realtà in cui si addossa ogni responsabilità su chi dentro ci lavora e manda avanti l'azienda, il Comune o la Fondazione ogni giorno e infine scarica ogni responsabilità su un soggetto terzo che a sua volta risolverà ogni problema scaricando gli oneri economici e gli effetti negativi sui lavoratori." Questo invece l’intervento dell’On.
Valdo Spini che chiede un Consiglio comunale ad hoc: “Quanto era stato preavvisato si è purtroppo materializzato. Siamo arrivati, al Maggio Musicale, a dieci licenziamenti, mentre non è assolutamente chiara la situazione più complessiva del bilancio dell’Ente. E da questo punto di vista ricordo come si sia svolto nello scorso Consiglio Comunale del 17 dicembre 2012 una serie di interrogazioni sul tema e che in quella sede l’assessore Rosa Maria Di Giorgi, che rappresentava la giunta, avesse affermato: “Esistono le condizioni del commissariamento, e non da oggi”. Sempre in quella sede avevo sostenuto la tesi che fosse a questo punto necessario un vero e proprio Consiglio Comunale dedicato al Maggio con la partecipazione diretta del sindaco che per statuto ne è anche il presidente.
Alla luce di quanto sta avvenendo credo che questa proposta sia più che mai valida e che debba essere rilanciata alla ripresa dell’attività del Consiglio Comunale. In quella sede credo che si dovrà fare un punto di chiarezza sulla situazione più generale e di un ente la cui importanza nella vita della città è davanti agli occhi di tutti” Questo l’intervento del capogruppo PdL Marco Stella insieme al consigliere Mario Tenerani: “Sia il Consiglio comunale a decidere sul futuro del Maggio, a partire dai 10 licenziamenti annunciati.
La proposta dell’On. Spini di dedicare una seduta del Consiglio al futuro del nostro ente lirico-sinfonico, con la presenza del sindaco Renzi, ci pare più che sensata. Poco importa dire adesso che purtroppo avevamo visto lungo nel denunciare la disastrosa gestione Colombo, con l'avvallo del sindaco, in qualità di presidente del cda del Maggio. Oggi, siamo in ansia per il destino dei lavoratori. La ghigliottina della Sovrintendente Colombo ha già fatto rotolare le teste di dieci dipendenti del Maggio. Noi non siamo abituati solo a demolire, ma siamo anche in grande di offrire soluzioni immediate.
Eccole: intanto vengano evitati almeno 5 licenziamenti, che valgono circa 200mila euro lordi di emolumenti all'azienda. In che modo? Mandando a casa chi ha prodotto questa sciagura, ovvero la Sovrintendente Colombo, che ci costa oltre 200mila euro all'anno. E il problema, nel suo caso, non è lo stipendio, ma la manifesta incapacità di gestire una cosa nettamente più grande di lei. Non si può chiedere a un colombo di volare come un’aquila. Se arriverà il Commissario sarà la conferma della pessima gestione della Colombo con l'imprimatur del sindaco Renzi.
A quest’ultimo rivolgiamo solo un invito: la prossima volta selezioni meglio i propri manager. Errori come questo devono servire da lezione per il futuro. E dimostri di avere coraggio assumendosi la responsabilità politica della disfatta del Maggio”.