Un'iniziativa tra l'ironico e il satirico quella organizzata per domani da Uil Fpl Toscana, una contestazione seppur 'colorata' e 'coreografica' ma che a detta degli organizzatori si configurerà pur sempre come "un vero e proprio corteo sindacale". Un corteo infatti prenderà avvio domani venerdì 4 gennaio 2013 alle 12.30 in piazza Duomo 1, in prima fila una bizzarra Befana (anche un po' infermiera!) che tenterà di consegnare carbone al Presidente Enrico Rossi. L'oggetto della manifestazione è la sanità Toscana e la sua gestione con i recentissimi e pesantissimi tagli.
Enrico Rossi indagato per i fatti di Massa sarebbe secondo il sindacato l'emblema di un governo fallimentare. “I conti della sanità toscana sono in ordine e proprio grazie a questo dato possiamo avviare il lavoro di riorganizzazione del nostro sistema sanitario con l’obiettivo di mantenere l’alta qualità dei servizi, nel segno dell’appropriatezza e della lotta ad ogni inefficienza - replica l'assessore alla sanità Marroni -.Rispetto naturalmente la scelta della Uil di manifestare le sue posizioni critiche, ma la invito anche a non sottrarsi ad un lavoro comune di confronto sulle scelte concrete da fare in difesa della sanità pubblica.
A proposito dei numeri – prosegue Marroni – quello che posso dire è che i costi della sanità aumentano, in generale, ogni anno del 2-3% (170/180 milioni circa solo per la sola Toscana). La Toscana accede per il 6,5 per cento circa al Fondo sanitario nazionale, definito nel 2010. Il Fondo ha subito in questi ultimi due anni molte variazioni, quasi tutti tagli imposti da manovre degli ultimi governi. Questo ha dunque comportato, in termini assoluti, una riduzione delle risorse destinate alla Toscana rispetto al fondi inizialmente previsto”. In Toscana i tagli rispetto al Fondo iniziale, su cui era stata fatta una programmazione pluriennale, sono stati pari a 256 milioni nel 2012, ne sono previsti ulteriori 264 per quest’anno e altri 230 – secondo le previsioni possibili ad oggi – per il 2014.
A questi tagli si aggiungono ulteriori costi indotti da altre norme nazionali, quali ad esempio l’aumento degli ammortamenti, di indennizzi vari, dell’Iva. “Siamo in sintesi in presenza di tre elementi – sottolinea Marroni -: naturale aumento tendenziale dei costi della sanità, riduzione del Fondo nazionale e conseguntemente della quota regionale e aumento determinati da costi aggiuntivi dovuti a norme e leggi. Tutto questo fa sì che in tre anni si debba far fronte ad un taglio reale di almeno il 10% circa.
Questi sono i numeri. La nostra risposta – conclude Marroni – è quella di rendere più efficiente il sistema per rispondere in modo equo con servizi di qualità per tutti, grazie al piano di riorganizzazione deliberato dalla Giunta regionale nei giorni scorsi. Un lavoro che vogliamo fare coinvolgendo le donne e gli uomini che lavorano in sanità". In tempo di tagli si pianifica un nuovo ospedale e un percorso per migliorare i servizi dell’offerta sanitaria nella Valle del Serchio. Nei prossimi giorni si terrà un incontro con l’assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni al quale parteciperanno i sindaci e altri rappresentanti del territorio per verificare insieme tempi e modi per una nuova organizzazione sanitaria di questa parte della Toscana. Nel frattempo la giunta regionale si impegnerà a predisporre un piano economico operativo, nonostante le difficoltà economiche nazionali e regionali, che tenga conto in generale delle esigenze dei cittadini della Valle del Serchio e, in particolare, della realizzazione del nuovo ospedale. “Il nuovo presidio ospedaliero è un’opportunità per l’intera zona – ha detto l’assessore Luigi Marroni – Per questo devono essere accuratamente valutati sia l’impegno dell’investimento iniziale che i costi e l’efficienza della gestione di esercizio.
Confermo in ogni caso la piena disponibilità al confronto per approfondire tutti i termini della questione”.