Imprese più competitive e innovative grazie ai progetti di ricerca e sviluppo finanziati dalla Regione con il bando unico 2012. Sono 97 i progetti presentati da piccole medie e grandi imprese o da reti di Pmi, insieme a enti di ricerca, che saranno finanziati per complessivi 125 milioni e 600 mila euro, di cui 90 milioni sotto forma di aiuti in conto capitale e circa 35 milioni nella forma di aiuti rimborsabili. Le domande presentate alla chiusura del bando, nel marzo scorso, erano state complessivamente 292, di cui ammesse a valutazione 231 e al finanziamento 169.
Le piccole e medie imprese ammesse sono nel complesso 404, le grandi imprese 38 e gli organismi di ricerca 96. L’investimento complessivo attivato è quasi pari a 300 milioni di euro. Si tratta di progetti che coinvolgono moltissimi settori di punta dell’economia e della ricerca toscana (Hi Tech, Ict, nanotecnologie, biorobotica, farmaceutica), ma non mancano anche quelli presentati da centri di ricerca, imprese di comparti più tradizionali del manifatturiero, come meccanica, conciario, tessile, moda, farmaceutica. Le tre linee del bando Il bando, uscito il 1 febbraio e chiuso il 15 marzo, prevede tre linee di azioni: la linea A sostiene la creazione di alleanze di filiera fra piccole e medie imprese mettendo a disposizione oltre 35 milioni. La linea B si riferisce ai grandi progetti a sostegno degli investimenti delle imprese dei settori ad alta tecnologia, a partire dai cluster innovativi (poli di innovazione, distretti tecnologici) (48 milioni in conto capitale e 35 milioni aiuti rimborsabili per le grandi imprese); la linea C incentiva gli investimenti delle piccole e medie imprese che si presentano singolarmente, sempre nei settori delle tecnologie innovative. “I numeri testimoniano del successo di questo bando – spiega l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – e ci rassicurano sulla possibilità di reazione del sistema toscano delle piccole e medie imprese che, mettendosi in rete, aggregandosi, facendo squadra con enti di ricerca e imprese di grandi dimensioni o anche in forma singola, sono riuscite a dare vita a progetti importanti, che fanno fare un salto di qualità alla capacità di innovazione, aumentandone la competitività.
La Regione crede che quello dell’innovazione sia un passaggio ineludibile per l’uscita dalla crisi e la ripresa e questo strumento va in quella direzione. Sulla validità di questo strumento abbiamo già una consolidata esperienza, come dimostrano i dati dei precedenti bandi: sommando anche le domande presentate nel 2009 e poi nel 2010, si raggiunge quota 589, di cui 322 progetti ammessi e 234 finanziati, per un investimento di 579 milioni a fronte di un contributo di 271 milioni”. Una parte dei progetti che non sono immediatamente finanziabili, cioè quelli ammessi ma non finanziati, lo saranno nei prossimi mesi, non appena si renderanno disponibili le risorse, sia regionali che nell’ambito del Por Creo Fesr 2007-2013 e del Par Fas 2007-2013. “Abbiamo deciso di far scorrere la graduatoria – spiega l’assessore Simoncini – per consentire, nei prossimi sei mesi, il finanziamento di ulteriori progetti presentati.
Riteniamo infatti che gli investimenti prospettati siano di grandeutilità per rinnovare il sistema produttivo nel suo complesso e creare condizioni per la ripresa e la creazione, in prospettiva, di nuovi posti di lavoro”. I progetti ammessi sulla linea riservata alle reti di Pmi sono stati in tutto 90, sulla linea grandi progetti 50, su quella per le Pmi singole 91. I progetti Per la linea A, riservata ai raggruppamenti di Pmi, si segnalano due aspetti significativi, l’elevato livello qualitativo della ricerca proposta, che delle tre linee ha ottenuto i punteggi mediamente più elevati e il successo dei distretti tipici e dei sistemi produttivi tradizionali, capaci di esprimere progettualità comune e utilizzare al meglio le tecnologie abilitanti nell’evoluzione verso modelli manifatturieri ad alto contenuto Hi-tech. Le Province Su base provinciale la concentrazione massima di progetti finanziati si è verificata a Firenze, con 52 domande che hanno coinvolto 113 pmi, 12 grandi imprese e 43 organismi di ricerca; segue Pisa con 39 progetti, che coinvolgono 109 Pmi, 9 grandi imprese, 41 enti di ricerca.
Al terzo posto, anche se distanziata, Arezzo con 17 progetti che coinvolgono 39 Pmi, 2 grandi imprese, 1 organismo di ricerca. E’ il caso del sistema moda, con l’affermazione di progetti nel comparto calzaturiero, conciario e orafo, della meccanica e del lapideo. La linea B è connotata dai grandi progetti di ricerca, dove la presenza delle Università è molto nutrita e si affermano i temi delle Ict, della chimica e dei nuovi materiali. Infine, la Linea C, dedicata alle singole Pmi per progetti di dimensione più contenuta, ha registrato un ottima performance delle imprese appartenenti ai distretti Ict e Life Sciences e al polo della meccanica e robotica, a conferma delle eccellenze imprenditoriali che la nostra regione esprime in contiguità delle Università e dei grandi centri di ricerca, di Pisa, Firenze e Siena.