“Questa sentenza ci giunge del tutto inaspettata. La Procura della Repubblica non ha mai dimostrato alcunché e soprattutto non ha mai portato nessun indizio davanti al Giudice che potesse convalidare la tesi accusatoria". Lo dichiara il legale Avv. Maria Berardinelli, titolare della difesa di sei imputati appartenenti al nucleo operativo del Comando dei Carabinieri di Firenze, condannati oggi in primo grado dal Giudice Vannucci presso l’aula bunker del Tribunale di Firenze. I carabinieri erano stati accusati nel 2007 di ‘falsità ideologica commessa in atti pubblici', 'calunnia aggravata' e 'arresto illegale' nei confronti di due fratelli nordafricani, già noti alle forze dell'ordine, indicati dai carabinieri ‘falsamente e calunniosamente’ secondo il parere dell’accusa, come possessori di sostanze stupefacenti. Due dei sei carabinieri sono stati condannati a scontare la pena di due anni per i reati loro ascritti mentre gli altri quattro carabinieri sono stati condannati a scontare la pena di un anno e otto mesi per tutti i reati contestati.
Inoltre sono stati condannati a risarcire i danni nei confronti di uno dei due nordafricani per la cifra di 8 mila euro e al risarcimento delle spese processuali, di costituzione e difesa della parte civile. “Ricorreremo senza dubbio in appello perché l’unico mio scopo – continua l’Avv. Maria Berardinelli - è quello di ridare la giusta onorabilità a questi fedeli servitori dello stato, peraltro così riconosciuti dal Pubblico Ministero fino alla data dei fatti (30 giugno 2007). Il PM, dott.
Pietro Suchan, deve inoltre spiegarci com’è possibile muovere queste accuse infamanti nei confronti di agenti delle forze dell’ordine per aver arrestato due soggetti già condannati per la droga sequestrata dai carabinieri, su richiesta dello stesso dott. Suchan in processo connesso. So bene – conclude infine il legale - quale sia il livello di pressione a cui sono sottoposte da anni queste persone; nessun risarcimento, anche in caso di assoluzione in secondo grado, sarà mai in grado di poter restituire loro la serenità perduta.”.