La linea Firenze–Viareggio fra le 10 peggiori linee ferroviarie in Italia, 7 stazioni soppresse (Serravalle Pistoiese, Borgo a Buggiano, Montecarlo, Porcari, Tassignano, Nozzano, Massarosa), 27 treni giornalieri cancellati sulla tratta Pistoia – Lucca e 17 treni giornalieri cancellati sulla tratta Lucca – Viareggio: in breve lo scenario del trasporto pubblico toscano. Una giornata di mobilitazione contro i tagli al trasporto pubblico locale con blitz e manifestazioni nelle stazioni di Firenze, Viareggio, Lucca, Prato e Borgo a Buggiano per chiedere più treni per i pendolari, nuove carrozze e servizi migliori.
Riparte così Pendolaria, la campagna di Legambiente dedicata alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno. Tagli di treni e di intere linee. Aumento del prezzo dei biglietti e degli abbonamenti. Purtroppo il 2012 è stato un ennesimo anno difficile per la vita dei pendolari, con effetti rilevanti sulla qualità del servizio e soprattutto con un notevole grado d'incertezza per il futuro. In Toscana, i tagli ai servizi nel 2011 sono stati del -3,3% con un aumento delle tariffe del +1,5% nel 2012 invece un taglio ai servizi del -3% con aumento delle tariffe del +20%.
Nel corso del 2012 sono stati attuati aumenti delle tariffe, prima a febbraio con un +20% sui biglietti di corsa semplice, poi ad ottobre con un ulteriore +10% sulla corsa semplice e 20% sugli abbonamenti, ma con l’esclusione dei redditi più bassi. "Bisogna cambiare scenario per i pendolari. Le nostre parole d’ordine sono: no ai tagli e più certezze nelle risorse da parte del Governo per una nuova politica sulla mobilità ferroviaria! - dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana - Il primo tema è quello delle risorse per garantire il servizio.
L’acquisto di nuovi treni è diventato quanto mai urgente: solo con un parco rotabile rinnovato sarà infatti possibile dare risposta ai disagi di una domanda in costante aumento. Le Regioni devono far diventare strategico il tema del trasporto ferroviario pendolare. E’ infatti nelle aree urbane che bisogna spostare la spesa per le infrastrutture. Per esempio, tra le grandi opere da realizzare a Firenze dobbiamo spingere sulla realizzazione delle linee 2 e 3 della tramvia, come modo integrato per connettersi col sistema su rotaia metropolitano". Alle Regioni spetta il compito di garantire la qualità del servizio di trasporto ferroviario pendolare.
Perché sono loro a definire il Contratto di Servizio con i gestori dei treni e a individuare i capitoli di spesa nel proprio bilancio per aggiungere risorse a quelle statali per potenziare il servizio (ossia più treni in circolazione) e per il materiale rotabile (dunque i treni nuovi o riqualificati). In Toscana, unica tra le regioni insieme ad Emilia Romagna e Lombardia a mantenere una certa continuità, lo stanziamento per il servizio ferroviario pendolare nel 2012 è stato di 27,6 mln, per il materiale rotabile di 49,7 con una percentuale sul bilancio regionale di 0,72%.
La spesa regionale per le infrastrutture (finanziamenti 2003 – 2012 in mln di euro) così si presenta: per le strade 667,0 per le ferrovie 78,83 con un valore percentuiale sul totale 2003 – 2012 di 89,43% per le strade e 10,57% per le ferrovie. Per quanto riguarda i numeri salienti che descrivono il trasporto ferroviario locale: in Toscana l'estensione della rete ferroviaria regionale è di 1561 km, il numero dei viaggiatori al giorno è di 234.000 con un numero di abbonati di 54.800 ed i diversi gestori presenti sono Trenitalia ed il trasporto Ferroviario Toscano.
Le linee pendolari più frequentate con 20mila passeggeri sono la Pisa – Firenze. Per quanto riguarda gli investimenti per materiale rotabile la Toscana, con circa 50 milioni, è tra le realtà dove nell’ultimo anno si è investito di più. La spesa riguarda l’acquisto di 10 nuovi treni diesel della Pesa che saranno destinati alle linee non elettrificate, oltre all’acquisto di materiale rotabile per le linee in provincia di Arezzo della TFT. In valore assoluto tra il 2001 ed il 2012 la Toscana ha investito oltre 371mln di euro sui servizi ferroviari (di cui 231 per i servizi aggiuntivi e 140 per nuovo materiale rotabile). Quali sono i problemi che i pendolari incontrano ogni mattina? Il nodo di Firenze è oggi in una situazione complicata perché sono in ritardo le opere relative alla linea dell’Alta Velocità con la nuova stazione.
Questi ritardi hanno conseguenze e ripercussioni anche sul servizio pendolare perché con la realizzazione della linea interrata dedicata ai treni a lunga percorrenza si potrebbe liberare quelli in superficie ed arrivare ad avere un sistema ferroviario dedicato al trasporto regionale e metropolitano (tra le stazioni di Firenze Castello e di Rovezzano, ad esempio, attraversando la città con almeno 5 fermate intermedie già esistenti). Si tratta di opportunità enormi per i viaggiatori pendolari di avere una valida alternativa ai mezzi di trasporto su gomma.
Naturalmente occorre migliorare anche le linee esistenti per rendere competitivo il servizio pendolare, in particolare realizzando il raddoppio della linea Borgo San Lorenzo-Firenze. Proprio sulla linea Faentina,tra Borgo San Lorenzo e Firenze, i problemi lamentati sono numerosi, a partire dalla velocità di percorrenza dei treni, che impiegano addirittura 40 minuti per effettuare un tragitto di pochi chilometri. Si tratta di una linea non elettrificata che vede il passaggio di convogli estremamente vecchi, frequentati però da almeno 2.700 pendolari ogni giorno (con un incremento nell’ultimo anno del 14%), e che per 4 anni consecutivi è stata “eletta” la linea peggiore della Regione Toscana.
Sarebbe necessario anche il raddoppio della tratta Empoli-Siena della direttrice per Firenze, ma anche il rilancio della tratta Siena-Grosseto dove transita un solo treno (lentissimo) per senso di marcia nell’orario tra le 7 e le 9. Proprio in queste settimane vengono soppressi altri treni su questa linea per un totale di 5 corse (tra cui l’Arezzo-Firenze S.M.N. delle 8.20, l’Arezzo-Firenze Rifredi delle 16.13 e il Montevarchi-Prato delle 12.13). Purtroppo, nel corso del 2012, sono da segnalare anche criticità su altre linee, come la Viareggio-Lucca-Firenze.
Saranno infatti 7 le stazioni che su questa linea verranno chiuse (Serravalle, Borgo a Buggiano, Montecarlo, Porcari, Tassignano, Nozzano e Massarosa per un totale coinvolto di 570 viaggiatori al giorno) insieme al taglio della frequenza dei treni. "La perdita di queste sette stazioni – continua Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana - è molto grave perchè di fatto lacera un tessuto di servizi ed abitudini collettive assolutamente virtuosi e disincentiva in modo assai preoccupante l'utilizzo del mezzo pubblico su rotaia col rischio anche di un impoverimento delle aree urbanistiche connesse a questi sette luoghi" Si tratta dell'area tra Firenze, Pistoia, Lucca, Pisa, Livorno dove nel raggio di circa 100 km vive il 40% della popolazione regionale e ove sarebbe di fondamentale importanza il raddoppio dei binari ad ovest di Pistoia (stessa tratta che oggi vede il minor passaggio dei treni) proprio perché i treni provenienti da Lucca sono quelli che provocano ritardi verso Firenze.
Un’altra linea che incide nella provincia di Pistoia è la storica Porrettana, ferrovia che negli ultimi vent’anni nella tratta da Porretta Terme a Pistoia è stata oggetto di una politica di dismissione. Questa linea sarebbe al contrario molto utile per i pendolari toscani diretti a Bologna e viceversa perché offrirebbe una valida alternativa alle altre tratte percorse dai treni ad Alta Velocità e a lunga percorrenza. Attualmente nelle politiche di riorganizzazione del servizio seguite ai tagli degli ultimi 2 anni sono stati sostituiti 12 treni con 24 autobus, causando così un crollo drastico dell’utenza perché vista la conformazione del territorio appenninico i bus, a causa del traffico ed in inverno del manto stradale innevato, non garantiscono affatto la puntualità.
Una risorsa importante e su cui dovrebbe puntare la Regione è quella del progetto del Tram-treno della Piana. La proposta riguarda l'area vasta Firenze-Prato-Pistoia in cui si potrebbe inserire un sistema integrato di tramvie e linee ferroviarie tra Firenze, Campi Bisenzio e Prato. Anche la linea ferroviaria tra Siena e Chiusi mostra problemi significativi, con materiale vecchio e stazioni in disuso, ma al tempo stesso un’importante potenziale di sviluppo. Si tratta di 90 km al momento percorsi in 1 ora e 20 minuti ma che con l’inserimento a fine 2011 di due convogli veloci e moderni ha mostrato come, con correnti investimenti, il potenziale di attrazione di questa linea possa essere sviluppato adeguatamente. Anche la presenza di orari cadenzati e di facile memorizzazione permette ad un maggior numero di persone di poter scegliere il treno come mezzo di trasporto.
In Toscana, nel 2004, è stato creato il servizio “Memorario” grazie alla collaborazione tra la Regione e Trenitalia. Il servizio offre la possibilità di sapere con certezza e con facile memorizzazione gli orari dei treni pendolari, organizzati con cadenze regolari e coordinati per semplificare i cambi anche con gli altri mezzi di trasporto pubblico. A dicembre 2010 sempre in Toscana è stato istituito il nuovo servizio Regionale Veloce “fast”, dedicato ai collegamenti tra i principali centri della Toscana e Firenze.
Al momento interessa la tratta Pisa Aeroporto-Pisa Centrale-Firenze, attiva dal dicembre 2010, la relazione Chiusi-Arezzo- Firenze, attiva dal dicembre 2010, la Grosseto-Pisa-Firenze, attiva da aprile 2011.