Firenze, 17 dicembre 2012 – Questo pomeriggio è stata approvata la legge di riordino del sistema della bonifica da parte del consiglio regionale della Toscana. Ridurre il numero dei soggetti gestori ed i relativi costi. Delimitare i nuovi consorzi di bonifica, garantendo uniformità ed omogeneità di manutenzione dei corsi d’acqua sulla base del bacino idrografico. Semplificare il sistema di competenze degli enti locali. Sono questi gli obbiettivi della riforma dei consorzi di bonifica, giunta oggi al voto del Consiglio regionale.
Ad illustrarla il presidente della commissione Territorio ed ambiente Vincenzo Ceccarrelli (Pd): “la proposta di legge propone un disegno organico e snello, dove sono chiaramente individuate funzioni e responsabilità, anche se non è stato possibile riordinare completamente la materia della difesa del suolo, a causa della riforma statale delle province non ancora completata". “L’attività di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua, ma anche dei versanti dove ciò rappresenti un beneficio per il buon regime delle acque, sarà svolta in tutta la regione dei Consorzi di bonifica – ha precisato Ceccarelli – Nell’attuale quadro delle competenze tale attività è già garantita da 65 milioni di euro provenienti dalla contribuenza privata.
Si stima che tale valore possa arrivare a 100 milioni di euro con l’estensione del tributo alle zone non ancora coinvolte, ad esempio le città di Firenze e Siena”. Il numero dei comprensori di bonifica passerà da 41 a 6. Passeranno a 6 da 26 anche i soggetti gestori (Consorzi ed Unioni dei Comuni). Nascerà un unico programma di spesa regionale per la difesa del suolo, che, sulla base del Piano ambientale ed energetico regionale (Paer), individuerà anche le “opere strategiche”, la cui realizzazione è attuata direttamente dalla Regione.
All’interno del programma confluiranno i piani di attività dei singoli consorzi, in modo da avere un unico piano regionale di manutenzione e difesa del suolo. Una Conferenza permanente costituita dai presidenti della Giunta regionale e delle Province, da sei rappresentanti dei Comuni, di cui due indicati dai comuni montani, farà da supporto alle funzioni di indirizzo della Regione". “Da oggi abbiamo strumenti più snelli e efficaci per lavorare alla sicurezza del territorio toscano. La legge di riforma dei Consorzi di bonifica approvata dal Consiglio regionale quasi all’unanimità, è il risultato di un lungo lavoro e di una proficua concertazione con tutte le realtà istituzionali, fatti nella consepevolezza che fosse ormai ineludibile un riordino in questo settore” dichiara l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini.
“Si tratta – continua Bramerini – , di un passaggio fondamentale per le politiche regionali di difesa del suolo, di tutela e valorizzazione delle risorse idriche e più in generale dell’ambiente come ecosistema. Le nuove norme valorizzano l’esperienza maturata in questi anni dai Consorzi ma affrontano le criticità che da più parti, anche in Consiglio, erano state evidenziate, chiarendo ruoli e competenze e assicurando maggiore uniformitàdi gestione, in un settore particolarmente delicato della difesa del suolo. Questa nuova legge – conclude l’assessore – è anche un concreto esempio di come sia possibile semplificare la struttura amministativa pubblica garantendo efficacia operativa e un corretto e responsabile uso delle risorse finanziarie”. "Si prende atto – ha detto il presidente dell’Urbat (Unione regionale per le Bonifiche, l’Irrigazione e l’Ambiente della Toscana), Fortunato Angelini - che i Consorzi di Bonifica e di Irrigazione passano a 6 assumendo però l’intera attività manutentoria sul reticolo idraulico regionale, uniformando di fatto e monitorando l’intero sistema.
Tuttavia, da un primo riscontro, permane ancora cautela nel giudizio e per questo è stato convocato per venerdì 21 dicembre un primo momento di approfondimento del nuovo impianto legislativo, anche per verificare che questo contenga elementi utili a migliorare l’efficienza sistema". Voce fuori dal coro Marta Gazzarri dell'Idv per la quale l'accoirpamento e la riduzione dei consorzi da 26 a 6 non è ancora sufficiente. “In una necessaria ottica di razionalizzazione dei costi, proporre un unico consorzio di bonifica e non 6 come previsto da questa legge è doveroso.
E’ quello che abbiamo chiesto oggi in aula presentando emendamenti ad una nuova disciplina in materia di Consorzi di Bonifica, disciplina che, così com’è, si dimostra insufficiente a risolvere le lacune presenti sul territorio toscano. I Consorzi di Bonifica- ha continuato la Capogruppo- spesso percepiti dalla cittadinanza più come costi che come strumenti essenziali per la tutela del territorio, devono essere ripensati nell’ottica della trasparenza nell’utilizzo delle risorse. Un segnale forte che possa valorizzare il ruolo fondamentale di questo importante ente che ben si sposa con il percorso virtuoso della razionalizzazione delle spese già avviato dalla nostra Regione”.
“Incrementare politiche di controllo del territorio serie- ha concluso Gazzarri- deve essere prioritario oggi, di fronte ad un territorio, quale quello toscano, di per sé fragile dal punto di vista idrogeologico: i recenti eventi lo dimostrano. Monitorare il territorio con politiche efficaci di intervento e di prevenzione è l’unico modo per scongiurare che disastri simili si ripetano in futuro”.