Protestano le lavoratrici di Stefan "a fronte dell’insostenibile situazione occupazionale e salariale", spiegano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Da quando al Ministero sono state firmate le casse integrazioni, "le lavoratrici non hanno visto un solo euro. Inaccettabile il comportamento assunto dagli Enti locali. Rifondazione Comunista, nell’esprimere solidarietà chiede alla Provincia di Firenze, unitamente agli altri enti (Regione Toscana e Comuni) di far sbloccare i pagamenti a fronte di ritardi ingiusti e inaccettabili".
Inoltre si richiede di fare il punto sugli strumenti di sostegno alle lavoratrici fino ad oggi attivati. Presentata in Provincia una domanda d'attualità. "Si fa sempre più critica e insostenibile la situazione occupazionale e salariale delle lavoratrici del gruppo Stefan “…da agosto senza stipendio, senza ammortizzatori sociali…” Una vicenda drammatica e sconcertante anche per l’acuirsi della crisi economica. Una cinquantina di lavoratrici hanno protestato davanti al negozio di via Baracca, per far nuovamente sentire la propria voce, per dire basta ad una incredibile vicenda, della quale è ancora difficile poter prevedere l'esito finale.
Nel frattempo Stefan sta continuando l'operazione di vendita delle filiali. Nella sola provincia di Firenze ha venduto le filiali di via Toselli, Signa e Barberino Val D'elsa, chiuso Scarperia e la sede di Sesto Fiorentino. Attualmente i punti vendita aperti in provincia di Firenze della catena rimangono 7. Le prospettive di una soluzione positiva della crisi aziendale per le lavoratrici, la quasi totalità dei dipendenti sono donne, rimangono molto critiche. Ora la protesta riguarda il mancato pagamento degli ammortizzatori sociali da “….
quando al Ministero sono state firmate le casse integrazioni… le lavoratrici non hanno visto un solo euro…”. Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà alle lavoratrici di Stefan per le chiusura delle attività e la conseguente precarizzazione occupazionale ,nel ritenere grave la mancata corresponsione della cassa integrazione chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sul mancato pagamento degli ammortizzatori sociali e sui motivi per i quali persistono ritardi e inadempienze.
Altresì chiediamo di sapere quali azioni concrete di tutela l’Amministrazione provinciale ha fatto nei confronti delle lavoratrici di Stefan essendo stata a suo tempo informata della precarizzazione salariale e occupazionale dalle lavoratrici. Infine chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze, unitamente alla Regione Toscana e ai Comuni interessati intende avviare una propria iniziativa nei confronti anche dell’Inps per far percepire quanto dovuto alle lavoratrici, specificando anche quali iniziative di sostegno le istituzioni intendono avviare".