“Finalmente, dopo molti anni, possiamo considerare davvero conclusa la vicenda dell’occupazione abusiva dell’ex “Luzzi”. Ciò è stato possibile grazie al lavoro delle istituzioni che attraverso un percorso virtuoso hanno messo a disposizione rilevanti risorse pubbliche”. È quanto ha commentato il sindaco Gianni Gianassi al termine del sopralluogo effettuato stamani nell’ex ospedale di Pratolino, tuttora di proprietà dell’Asl 10 di Firenze. L’abbandono definitivo della struttura da parte degli oltre cento occupanti rimasti è stato scaglionato in te giorni.
Una settantina di persone sono andate via giovedì scorso, i restanti tra ieri e stamattina, avvalendosi in entrambi i casi dell’assistenza fornita dagli operatori della Caritas e delle associazioni di volontariato. Adesso l’Asl provvederà alla messa in sicurezza dell’area e renderà inaccessibili tutte le palazzine dell’ex presidio sanitario. Gli occupanti hanno accettato di andarsene volontariamente grazie alle risorse economiche messe a disposizione dalla stessa Asl (200.000 euro), dalla Regione (altri 100.000) e oltre 30.000 euro residui dai progetti finanziati in precedenza contro la marginalità.
Per tutti gli occupanti, considerati nuclei familiari disagiati, sono stati attivati specifici progetti di inclusione offrendo loro la scelta tra tre diverse modalità di assistenza: l’incentivo al rimpatrio, il sostegno a soluzioni proprie (contribuendo al pagamento dei canoni di affitto per un anno), oppure individuando sistemazioni abitative messe a disposizione da comuni montani grazie alla collaborazione di Uncem Toscana. L’occupazione abusiva dell’ex ospedale “Luzzi” di Pratolino, sul territorio comunale di Sesto Fiorentino, era iniziata nel maggio 2006 ed era arrivata a sfiorare le quattrocento presenze.
Negli anni scorsi il sindaco Gianni Gianassi ha emesso numerose ordinanze per l’abbandono delle fatiscenti palazzine dell’ex complesso sanitario - che risultavano prive delle più elementari regole igienico-sanitarie - e per la messa in sicurezza complessiva dell’area. Il numero degli occupanti era stato poi ridotto progressivamente a partire dal 2009. “Abbiamo sempre considerato l'occupazione illegittima ed estremamente pericolosa per gli stessi occupanti - ha aggiunto Gianassi - quello che fu definito da alcuni benpensanti ‘un Eden multietnico’ si è rivelato per quello che è sempre stato: un luogo di degrado, sporcizia e non di rado di violenza in cui la vita umana e soprattutto quella dei bambini si svolgeva al limite della dignità e della civiltà”.
Stamani il sindaco ha sentito telefonicamente il direttore generale dell’azienda sanitaria fiorentina, Paolo Morello, il quale ha ringraziato il Comune e le altre istituzioni coinvolte nella positiva conclusione della vicenda. Morello, impossibilitato a partecipare al sopralluogo di stamani a causa di impegni pregressi, ha voluto anche sottolineare il consistente impegno economico profuso dall’Asl e dagli altri enti ‘per fini di solidarietà e di sostegno ai nuclei familiari indigenti. (rm)