«La grande distribuzione organizzata sta uccidendo le aziende agricole e i frantoi della provincia senese. La concorrenza è impari e non so fino a che punto sia leale: dobbiamo confrontarci con dei prezzi tre volte inferiori a quelli minimi di vendita che può permettersi l’azienda agricola». Una denuncia chiara e accorata quella di Luca Marcucci, presidente della Cia Siena, che denuncia una concorrenza ‘selvaggia’ da parte della Gdo: «Proprio nelle settimane di novembre, in cui si raccolgono le olive, e nei frantoi si vende l’olio extravergine nuovo, la grande distribuzione lancia offerte promozionali che fanno sensazione verso il consumatore – dice Marcucci -.
Il prezzo medio per garantire un minimo di reddito all’olivicoltore è di 9 euro al litro – considerando costi di produzione di 7,70€/lt – mentre negli scaffali della gdo troviamo olio d’oliva, genericamente ‘italiano’ con prezzi che oscillano dai 2,50-3,00€/lt. E’ chiaro che così il nostro sistema agricolo non può competere: mentre nella vendita diretta o al frantoio il produttore ci mette la faccia e si garantiscono qualità organolettiche elevate, sicurezza e salubrità alimentare; ci troviamo a dover fronteggiare contro prezzi del genere per un olio di cui sappiamo ben poco su origine e qualità».
La Cia Siena si rivolge quindi ai consumatori: «Invitiamo ad acquistare l’olio extravergine d’oliva direttamente nelle aziende agricole e nei frantoi del nostro territorio – sottolinea Marcucci -, per avere un prodotto garantito e dal gusto inconfondibile. Non ci possiamo ‘accontentare’ di un prodotto commerciale quando si parla di olio, un alimento basilare per la dieta mediterranea, che rappresenta un simbolo – come l’olivo – della campagna senese». Costi di produzione – E’ di 7,71 euro al litro il costo di produzione medio per l’olio extravergine d’oliva in provincia di Siena.
Durante l’anno l’azienda deve fare la fertilizzazione (concime 120 €; distribuzione 30 €); la gestione del terreno (lavorazione e due trinciature d’erba 70 €); potatura (primaverile 600€ e estiva 300€); un trattamento del costo di 100 €; raccolta per 1.400 €; trasporto delle olive e olio dall’azienda al frantoio 100 €; frangitura 600 euro; confezionamento 150 €. Il totale è di 3.470 euro di costi per un ettaro di oliveto dove si presuppone una produzione media di 30 quintali di olive (ad ha.) ed una resa media di olio del 15%. Manodopera in aumento – La causa principale è la grave crisi economica che attanaglia anche il mondo del lavoro senese (chiusura di aziende), la realtà è che con l’annata olivicola in corso, in molti sono ritornati a raccogliere le olive nelle aziende del territorio.
Un lavoro stagionale che occupa poche settimane, ma che permette di dare una boccata d’ossigeno al proprio conto corrente. Secondo la Cia senese l’incremento di manodopera è stato del 10% (rispetto al 2011). Quanto si guadagna? 10 euro all’ora (di cui 7,5 vanno al lavoratore e 2,5 all’Inps), e grazie ai voucher il lavoratore e l’azienda agricola sono in regola. Annata olivicola 2012 – «La quantità è medio-bassa (-30% rispetto al 2011), ma la qualità e le caratteristiche organolettiche sono eccezionali mediamente in tutta la provincia.
Buoni i profumi ed il colore caratteristico. Anche con la prolungata siccità estiva, gli olivi hanno risposto bene non risentendone, e non ci sono stati attacchi di mosca olearia». La resa media è stata del 14-16%.