A puntare il dito contro il sistema sanitario toscano è ancora una volta definedolo "il cerchio magico" che vedrebbe protagonista il governatore Enrico Rossi. "Intorno a lui - dichiara Mugani - girano a ritmo sempre più frenetico i dirigenti di comprovata fiducia. Un valzer di nomi e di nomine che vede coinvolto un nucleo ristretto di persone, con rarissimi nuovi innesti. Di ieri infatti la notizia di trasferimento di Maria Teresa De Lauretis dalla direzione generale della Asl 1 di Massa a quella della Asl 6 di Livorno, attualmente occupata da Monica Calamai, che a sua volta sarebbe stata promossa alla guida della direzione generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale.
"Una poltrona di grande responsabilità, ma non molto comoda, - commenta Mugnai - se si pensa che dall’insediamento di Enrico Rossi alla presidenza della Regione vi si sono succeduti in quattro: sino ad ottobre 2010 Ezio Vinicio Biagi, quindi Beatrice Sassi – dopo poco più di un anno spostata alla direzione dell’Estav Centro, dove ancora opera - infine dal gennaio scorso ad oggi Edoardo Majno, pronto a sedersi, sempre stando alle ultime indiscrezioni, ora sulla poltrona più alta della Fondazione Monasterio".
“Una sorta di ‘facite ammuina’ in salsa toscana: chi è sopra va sotto, chi è sotto va sopra, chi è a destra va a sinistra e chi va a sinistra va a destra. Una ‘confusione organizzata’ per dare all’esterno la parvenza di attivismo e controllo della situazione. Secondo gli storici il ‘Facite ammuina’ era un falso, ma forse in Toscana qualcuno l’ha preso ad esempio”, attacca il consigliere Mugnai che è anche il vicepresidente della commissione regionale Sanità. “Com’è possibile che in due anni e mezzo alla direzione del dipartimento regionale si succedano ben quattro persone senza che la Toscana abbia un piano regionale sanitario? Com’è possibile che le Asl vedano avvicendamenti sempre più frequenti? Viene da pensare che ai direttori generali la Regione chieda di ristrutturare e tagliare, con ciò causando un rapido deteriorarsi dei rapporti tra i vertici delle aziende, gli operatori sanitari e le amministrazioni locali.
Da qui la ridotta permanenza”, prosegue il vicepresidente. “Da tutto questo tourbillon di nomi emerge che l’unico ad essere ‘estraneo al sistema’ e dotato di una storia professionale non riconducibile alla politica e ad Enrico Rossi è quello della ex assessore Daniela Scaramuccia. Figura che il sistema ha rapidamente espulso. E’ possibile - domanda l’esponente del PdL - che nella difficile situazione che la sanità toscana sta vivendo chi tiene le leve del comando non senta la necessità di individuare soluzioni innovative e alternative ai tagli ai servizi e agli aumenti dei ticket? Introdurre intelligenze nuove, che avrebbero il pregio di guardare la realtà con prospettive originali rispetto a chi salta da una poltrona della Asl all’altra da anni, potrebbe essere la via maestra.
Invece pare si insista sui soliti noti, come se cambiando l’ordine dei fattori cambiasse il prodotto: evidentemente alle elementari qualcuno era un po' distratto”. “Si scambiano le poltrone ma non si cambia la politica sanitaria: chiusura di strutture, tagli ai servizi e ai posti letto, rinvii della chirurgia programmata, aumento dei ticket. Il tutto, ovviamente, per colpa della ‘spending review’. Anche se quest’ultima rischia di essere un alibi a responsabilità tutte toscane: ad esempio, stando ai parametri ministeriali in Toscana i posti letto dovrebbero aumentare, e non diminuire.
Certo, è indubbio che i tagli governativi rappresentano un problema anche per la nostra sanità regionale, ma lo sono anche i 402 milioni di buco della Asl 1 di Massa o i 125 milioni di disavanzo registrato dalle aziende sanitarie nel 2011 che risalgono a ben prima della spending review e la responsabilità dei quali è tutta toscana”, conclude Mugnai. E proprio per via dei tagli alle strutture ospedaliere è stata annunciata tra le altre . "Totalmente contrari a una scelta che è tutta da rivedere - affermano i capogruppo di Rifondazione comunista in Provincia di Firenze Andrea Calò e della Federazioni della Sinistra-Verdi in Regione Toscana Monica Sgherri .
"Non si può essere preoccupati soltanto del contenimento delle spese" "Ancora una volta viene colpito un presidio ospedaliero importante nella rete sanitaria fiorentina in un contesto di riferimento dove è necessario rafforzare la capacità di risposta e non ridurre servizi e prestazioni - proseguono i consiglieri - .Nonostante che la ASL 10 dichiari la natura temporanea dei provvedimenti noi siamo fortemente preoccupati che i medesimi possano essere il preludio di una riduzione definitiva dei 12 posti letto, per questo motivo riteniamo opportuno agire ai vari livelli richiedendo un ripensamento, da parte dell'azienda sanitaria 10, togliendo così da una situazione di grande precarietà l'ospedale Serristori e gli operatori che da anni vi lavorano". La crisi economica che si sta abbattendo sull'Europa e sull'Italia e le conseguenze che questa ha e avrà sul comparto sanità è il tema che si sta affrondo nella tre giorni partita oggi con il convegno a Sant’Apollonia dal titolo ' La salute è davvero per tutti?'.
Il momento clou sarà sabato 24 novembre, con una conferenza aperta a tutta la cittadinanza che si terrà dalle 9 alle 13 all’Auditorium di Sant’Apollonia, in via San Gallo, a Firenze. L’evento è organizzato da Medici con l’Africa Cuamm e RIISG – Rete Italiana per l’Insegnamento della Salute Globale nell’ambito del progetto europeo Equal Opportunities for Health: action for development, con il patrocinio della Regione Toscana e il supporto dell’Università di Firenze. Domani, venerdì 23 novembre, alle ore 18.30, al cinema Castello, proiezione speciale del film documentario “Medici con l’Africa” di Carlo Mazzacurati, un momento di approfondimento e immersione nelle storie di chi lotta quotidianamente per la difesa del diritto alla salute in Africa.
Presentato fuori concorso alla 69a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con ampio favore di pubblico e di critica, il film racconta una storia composta da tanti piccoli racconti, quelli dei volontari di Medici con l’Africa Cuamm, che con i suoi oltre 1.300 professionisti in 4o Paesi di intervento, è la più grande organizzazione italiana per la tutela della salute delle popolazioni africane. Sabato 24, la conferenza, con ingresso libero e gratuito, che dopo il saluto di Maria Josè Caldés, della Regione Toscana, e l’intervento introduttivo di Angelo Stefanini, dell’Università di Bologna su “Salute globale: salute per tutti?”, vedrà esperti internazionali di sanità e salute pubblica confrontarsi sul tema “I sistema sanitari europei di fronte alla crisi”.
Esponenti di Regno Unito (Allyson Pollock, Queen Mary University of London), Grecia (Alexis Benos, University of Thessaloniki), Bulgaria (Angelika Velkova, University of Pleven), Italia (Gavino Maciocco, Università di Firenze), affronteranno i punti di forza e criticità di sistemi sanitari differenti, possibili sinergie tra settore pubblico e privato, la crisi e il ruolo delle istituzioni sanitarie oggi.