Luoghi insoliti del FAI: porte aperte per tre palazzi storici

28 ottobre e il 25 novembre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 ottobre 2012 15:40
Luoghi insoliti del FAI: porte aperte per tre palazzi storici

Si riaprono le porte dei palazzi storici di proprietà regionale: Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati (sede della Presidenza), Casa Rodolfo Siviero (un tempo abitazione del ministro-agente segreto noto per aver recuperato molte delle opere d’arte sottratte dalle truppe naziste durante l’occupazione italiana), e Ospedale di Santa Maria Nuova. Domenica 28 ottobre e domenica 25 novembre Fondo Ambiente Italiano (FAI), delegazione di Firenze, organizza in accordo con Regione Toscana e l’Associazione Guide Turistiche della Toscana (AGT), Sezione di Firenze e Provincia, la sessione autunnale di visite de I Luoghi insoliti. Il FAI è una fondazione nazionale senza scopo di lucro nata nel 1975 con l’obiettivo di promuovere una cultura di rispetto della natura, dell’arte e delle tradizioni italiane.

La Regione Toscana ha sposato questo obiettivo, ed ha messo a disposizione del FAI fiorentino e dell’Associazione Amici dei Musei alcuni tra i palazzi più belli di sua proprietà, luoghi al di fuori dei consueti percorsi turistici ma di evidente valore storico ed artistico. L’ingresso sarà come sempre gratuito, con orario 10-12. Per prenotare si potrà chiamare dal lunedì al venerdì, in orario 9-13, il numero 055 4385616, oppure inviare una e-mail all’indirizzo luoghi.insoliti@regione.toscana.it . Palazzo Sacrati Strozzi Palazzo storico monumentale affacciato su piazza del Duomo, fu costruito agli esordi del XVII secolo sulle case medievali della famiglia Bischeri e progressivamente ampliato dai marchesi Guadagni, il Palazzo, che si affaccia su Piazza Duomo, assunse la fisionomia attuale nell’800 con Anna Strozzi.

La struttura si sviluppa su oltre 3.400 mq, articolandosi in più blocchi. Nel corso dei secoli i proprietari hanno modificato più volte la struttura del palazzo, arricchendolo di particolari e decorazioni: nel ‘700 vennero aggiunti uno scalone monumentale, una sala da ballo (costruita in occasione delle nozze di Giovan Battista Guadagni con Teresa Torrigiani), decorazioni pittoriche ad opera di Antonio Vannetti e A. Domenico Giarré. Agli inizi del 1800 vennero aggiunti un giardino con voliera, numerosi affreschi a soggetto mitologico al pian terreno del primo piano, la nuova facciata su via dell’Oriuolo, i decori dei piani superiori (dove spicca la sala con al centro del soffitto la scena dell’incontro fra Bianca Cappello e Francesco I° de’ Medici, dipinta da Annibale Gatti). Nel 1871 il palazzo andò a Massimiliano Strozzi del ramo di Mantova, erede dei Sacrati di Ferrara, che fece ulteriori lavori per alzare di un piano la struttura e le scuderie.

Gli ultimi intreventi furono fatti nel 1918 dalla vedova di Massimiliano, Guendalina Steward e dal figlio Ubert, che installarono nel 1918 l’ascensore antistante lo scalone monumentale, aggiunsero nuovi volumi sul lato est e realizzarono l’allestimento neo-rococò della stanza dell’alcova al primo piano. Il palazzo è stato acquistato dalla Regione Toscana ed ospita dal 2008 la sede della Presidenza. Recentemente il giardino si è arricchito della presenza della scultura Passeggiando di Folon, che sarà visibile al pubblico per la prima volta in questa occasione. Casa Rodolfo Siviero È una palazzina in stile neo-rinascimentale affacciata sul Lungarno Serristori.

Nel secondo dopoguerra fu acquistata da Rodolfo Siviero che alla sua morte, nel 1983, la donò con tutti i suoi arredi alla Regione Toscana con il vincolo di farne un museo aperto al pubblico. Rodolfo Siviero è chiamato lo 007 dell’arte perché riuscì a riportare in Italia i capolavori trafugati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale e si occupò anche di rintracciare e recuperare le opere d’arte che per varie cause scomparvero dall’Italia negli anni seguenti alla guerra. Le opere contenute nella Casa-museo non sono però legate alla attività istituzionale di Siviero, ma alla sua passione di collezionista privato.

La Casa-museo mantiene anche gli impianti (termosifoni, interruttori, lampadari) dell’epoca ed è un interessante documento del gusto, dei modi di vita e delle ambizioni culturali della borghesia colta fiorentina della metà del ‘900. È arredata con oggetti diversissimi, accostati con un gusto eclettico che mischia stili e periodi diversi. Tra le opere esposte si trovano reperti dell’antichità etrusca e romana, opere medioevali, arte fiamminga e barocca, fino ad arrivare all’arte del ‘900 con dipinti di Annigoni, De Chirico, Manzù, Soffici. Di particolare interesse, vista l’amicizia che legava l’artista con Siviero, è il nucleo di opere di Giorgio De Chirico tra cui figura il famoso Autoritratto in costume da torero.

Nei primi anni ’20 De Chirico visse e lavorò a lungo in quella che oggi è Casa Siviero, ospite del suo amico-mecenate Giorgio Castelfranco. La Regione gestisce Casa Siviero organizzandovi mostre, conferenze e altre attività culturali. Ospedale Santa Maria Nuova Com’è noto, di recente è stato venduto l’intero complesso ex-ospedaliero di S. Giovanni di Dio di Borgognissanti. Pertanto, il Museo della Sanità che fino ad oggi ha avuto sede presso il Centro di Documentazione per la Storia dell’Assistenza e della Sanità collocato all’interno di questa antica istituzione interrompe temporaneamente la sua attività. In attesa di riaprire i battenti nella nuova sede prevista per il Centro, le visite autunnali connesse all’iniziativa Musei Aperti, propongono quale luogo protagonista l’ospedale dei fiorentini per eccellenza: Santa Maria Nuova.

In particolare – e tenendo conto del cantiere di riqualificazione funzionale che attualmente interessa il nosocomio – si ripercorreranno le fasi salienti della storia architettonica e sanitaria di questo ospedale che non ha cessato di svolgere la sua attività neppure per un giorno dal momento della sua inaugurazione nel 1288. Durante la visita – che avrà come punto di partenza il bar interno dell’ospedale – sarà possibile osservare alcune delle molte opere d’arte che l’istituzione ha accumulato nei secoli e che – in un futuro prossimo – verranno a far parte del percorso museale che verrà allestito all’interno dell’ospedale.

In particolare, la visita si snoderà attraverso i luoghi quattrocenteschi del Cortile delle Medicherie, del Cortile della Samaritana – dove sarà possibile visionare l’affresco di Alessandro Allori (1577), Cristo e la samaritana al pozzo di recente restaurato – , del Cortile Galli Tassi con il bassorilievo di Monna Tessa, leggendaria nutrice di Beatrice Portinari di dantesca memoria. Si proseguirà poi per la chiesa dall’impianto buontalentiano, fino al Salone Martino V dove sono collocate altre importanti opere d’arte e dove brevissime slides cercheranno di sintetizzare quanto l’attuale cantiere in corso impedisce alla vista.

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