Il made in Italy detiene il primato, fra le aziende produttrici di mobili a livello internazionale, dell’esportazione nel mercato russo. L’ottava edizione dei Saloni WorldWide Moscow, che si sta verificando in questi giorni a Mosca, con una massiccia presenza dei migliori marchi italiani di mobili per l’arredo, conferma un dato importante e positivo per l’esportazione del design e della qualità tutta italiana. Una crescita generale in termini di numero di aziende partecipanti, il 36 % in più della scorsa edizione, di superficie espositiva con il 35% di metri quadrati rispetto al 2011 e anche i visitatori sono cresciuti da 29.098 del 2009 a 36.152 di quest’anno, tra interior designer, architetti, buyer, contractor, provenienti da tutta la Russia e dalle regioni dell’ex Unione Sovietica.
“La fiera negli ultimi due anni ha assunto un carattere internazionale, per quello che concerne gli espositori, anche se purtroppo c’è stato un ridimensionamento in termini di spazi espositivi.
Come numero di affluenza è stato migliore, con operatori e privati provenienti sia da Mosca che dalle altre regioni limitrofe - afferma Simone Zari, titolare di una delle più innovative aziende toscane, la Corte Zari, di Poggibonsi (SI) presente ai Saloni WorldWide Moscow, e continua - Rispetto agli anni scorsi, tanti eventi sfarzosi, sono andati esaurendosi”. Questa fiera può essere, come altre manifestazioni internazionali, una risposta o un aiuto all’attuale crisi del mercato italiano? “Sicuramente si, perché mette in contatto delle realtà, anche piccole, con i loro potenziali clienti.
Benchè onerosa, gli artigiani e le piccole imprese non hanno la forza, senza un ufficio export, di costruirsi una vera e propria forza commerciale per aggredire questi mercati”. La sua azienda è una delle più preparate e in grado di affrontare positivamente il mercato russo in termini di design e di qualità del prodotto. Quale suggerimento può dare a chi vuole affrontare una realtà economica così diversa da quella italiana? “Curare bene il prodotto, perché qui il mercato è maturato e il cliente finale è in grado di valutare i mobili anche da un punto di vista tecnico e funzionale, oltre che da un lato estetico.
La qualità prima di tutto”. Cecilia Chiavistelli