Nacque a Firenze, verso metà dell’Ottocento, quella che oggi viene considerata come la corrente artistica che segnò l’inizio dell’arte moderna italiana: il movimento macchiaiolo o “macchiaiolismo”. La pittura macchiaiola nacque con l’intento, da parte dei suoi esponenti, di distaccarsi dalle rigide convenzioni accademiche imposte dalle scuole d’arte italiane dell’epoca e di dedicarsi alla rappresentazione del vero. Il termine “macchiaolo” è dovuto al carattere sintetico dei quadri, nei quali le impressioni degli artisti venivano fissate in maniera fugace.
Come delle macchie, per l’appunto. Le forme geometriche furono disprezzate, le macchie di colore esaltate. I dipinti venivano realizzati en plein air in modo da poter catturare al meglio luci, ombre e colori, e rappresentavano una sintesi di quanto gli occhi degli artisti vedevano durante il loro girovagare per campi e strade di città. Negli anni ’70, sentendosi soffocare nella provinciale Firenze, alcuni dei maggiori esponenti del movimento macchiaiolo, tra cui Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis e Federico Zandomeneghi, lasciarono la città per trasferirsi a Parigi, all’epoca fulcro della vita artistica europea.
Lì la pittura macchiaiola incontrò quella impressionista e gli artisti appartenenti alle due correnti si iniziarono ad influenzarsi vicendevolmente. Oggi le analogie tra macchiaioli ed impressionisti sono fonte di grande dibattito. Mentre alcuni sostengono che gli impressionisti si siano ispirati ai Macchiaioli, altri considerano l’impressionismo come una naturale evoluzione del movimento artistico fiorentino. Entrambe le correnti, ad ogni modo, prediligevano la pittura all’aria aperta e la rappresentazione delle proprie impressioni in maniera fugace.
I Macchiaioli con la pittura a macchia, gli impressionisti con veloci pennellate. Tra gli artisti macchiaioli a Parigi, Boldini fu senz’altro il più benvoluto dall’élite cittadina ed i ritratti di personaggi illustri quali aristocratici, musicisti, politici, e pittori che realizzò a Parigi gli garantirono grande notorietà verso la fine del secolo. In occasione dell’Esposizione Universale del 1889, la stessa per cui venne fatta costruire la Tour Eiffel, Boldini venne nominato commissario della sezione italiana, dove potè esporre tre dei suoi ritratti più famosi. Se vi capita di passare da Parigi la prossima primavera, fate un salto al Museo de l’Orangerie per la mostra “I Macchiaioli 1850-1877.
Gli Impressionisti italiani?”. I quadri verranno esposti dal 10 aprile al 22 luglio.