La ricetta di Luca Doninelli per salvare Firenze

Esce la prossima settimana il libro “Salviamo Firenze” dello scrittore, nipote di Ottone Rosai

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 settembre 2012 14:06
La ricetta di Luca Doninelli per salvare Firenze

Luca Doninelli, uno dei più apprezzati scrittori italiani, nel suo ultimo libro “Salviamo Firenze” edito da Bompiani, Collana Grandi PasSaggi, (pp. 124, € 12,00), con una postfazione di Andrea Simoncini, approfondisce le motivazioni che rendono Firenze, una delle capitali più amate al mondo, incatenata nel mito del Rinascimento che, intorpidita nella sua quantità di bellezze artistiche, blocca tutte le iniziative propositive e qualsiasi prospettiva di cambiamento. Lo scrittore, da un lato cerca le ragioni, radicate in un passato glorioso, tra Dante, il Rinascimento, Michelangelo, Leonardo, Brunelleschi e i Medici, mentre dall’altro propone un itinerario affettivo, fatto insieme al nonno “ateo e comunista” che gli spiega le ricchezze di Firenze come la Porta del Paradiso del Battistero, la Cupola del Duomo, la Deposizione o il Compianto di Donatello in San Lorenzo, la Trinità di Masaccio in Santa Maria Novella, e gli affreschi di Ottone Rosai, prozio dell'autore.

Ed è proprio nella sala del ristorante della Stazione S. Maria Novella, davanti ai due sbiaditi affreschi di Rosai, affiora la consapevolezza di una città che non sa valorizzare e forse neanche ricorda, un concittadino, uno dei più grandi artisti del secolo scorso. Il racconto - pamphlet di Luca Doninelli offre molte provocazioni per i fiorentini, inchiodati nella storia rinascimentale: Costruire un parco che colleghi la Stazione di Michelucci a Santa Maria Novella? Trasformare Piazza della Repubblica? Far progettare la facciata di San Lorenzo a un giovane architetto? Perché una città tanto bella non è più produttrice di cultura? Forse il suo recupero è possibile adottando un consiglio dello scrittore, un diverso rapporto tra pubblico-privato: “O si apre ai privati, o la città sprofonderà nel guano dei piccioni”. Luca Doninelli, nato a Leno nel 1956, ha vissuto per lungo tempo a Desenzano del Garda.

Si trasferisce a Milano e nel 1982 si laurea in filosofia con una tesi su Michel Foucault. Ha collaborato con diverse testate, attualmente «Il Giornale» e «Avvenire». È consigliere d'amministrazione dell'Ente Teatrale Italiano. Ha pubblicato diversi romanzi tra cui ricordiamo I due fratelli (1990), La revoca (1992), Le decorose memorie (1995), Talk show (1996), La nuova era (1999), Tornavamo dal mare (2004), La polvere di Allah (2006). Ha vinto, tra gli altri, un Premio Selezione Campiello, un Grinzane Cavour, un Supergrinzane, un Premio Napoli, un Premio Scanno.

Inoltre è stato finalista allo Strega. Cecilia Chiavistelli

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