Il compenso del presidente Bonaccorsi diminuirà secondo il diretto interessato, lo ha dichiarato ieri in sede di Commissione Controllo. Oggi però è spuntato un volantino distribuito dalle sigle sindacali in cui al contrario si afferma che lo stesso presidente si sarebbe aumentato lo stipendio di circa 34.000 euro l'anno, cifra a cui andrebbero sommati i premi di produzione per un totale di 10.000 euro . Immediata la reazione dei consiglieri d'opposizione: “Se la notizia diffusa dalle rappresentanze sindacali fosse confermata, sarebbe una vera e propria vergogna” afferma FrancescoTorselli del Pdl "Oggi i compensi per il presidente del CdA di ATAF e per il direttore generale dell'azienda, che nella fattispecie di ATAF sono la stessa persona, - spiega Torselli - sono rispettivamente di circa 80.000 euro all'anno e 60.000 euro all'anno.
E stiamo parlando di un'azienda con in organico circa 1300 dipendenti". "Dopo lo spacchettamento dell'azienda e la cessione al privato del ramo del trasporto - spiega ancora l'esponente del centrodestra - il ramo d'azienda che resta controllato dal pubblico conterà circa 21 dipendenti, dei quali, sempre stando a quanto dichiarato ieri dal presidente di ATAF, un solo quadro ed un solo amministrativo a fronte degli altri dipendenti con la qualifica di operai". "Dunque - conclude Torselli - se quanto diffuso dai sindacati fosse corrispondente al vero, il presidente e direttore generale di ATAF, per passare dalla gestione di un'azienda con 1300 dipendenti ad una con 21, si vedrebbe aumentato il proprio stipendio di 34.000 Euro e di altri 10.000 Euro i premi di produzione.
Insomma, uno schiaffo alla tanto decantata spending review, ma soprattutto, in un periodo come quello attuale, un insulto ai tanti fiorentini che stentano ad arrivare a fine mese". "Premiato per aver venduto la società?" chiede con ironia Tommaso Grassi di Sel "Il Consiglio d'Amministrazione avrebbe, secondo quanto apparso su un volantino dei sindacati di Ataf, deciso di aumentare da 180.000 euro a 224.000 euro l'ammontare delle retribuzioni economiche al Presidente e Direttore Generale di Ataf Spa, Bonaccorsi - afferma il Consigliere comunale Tommaso Grassi - che sinceramente ci sembrano davvero troppi per chi tra pochi mesi si ritroverà a dover gestire solo i depositi e le pensiline, avendo venduto tutto il ramo della gestione del trasporto pubblico.
Crediamo piuttosto che, se confermata la notizia, si tratterebbe di un premio da parte del Comune di Firenze per chi ha coperto politicamente e guidato con impeccabile fedeltà al vero artecifice, ovvero del Sindaco Renzi, l'operazione di vendita della società Ataf Gestioni srl alle Ferrovie. Chiediamo quindi - prosegue Grassi - che questa notizia venga se falsa, smentita subito e se invece confermata si possa tornare indietro e arrivare ad una drastica riduzione della retribuzione vista la diminuzione dell'impegno che la Presidenza di una società solo immobiliare avrà da adesso in poi.
Ci sorprende invece che proprio ieri durante l'audizione dello stesso Presidente in Commissione, egli abbia persino sottolineato come il suo stipendio fosse stato recentemente ridotto: ciò se tecnicamente è corretto perché la retribuzione da Presidente passa, a norma di legge, da 60.000€ a 54.000€, non possiamo però non notare che si è scordato di comunicare ai Consiglieri che la sua retribuzione da Direttore Generale e i premi lo portano ad un sostanziale aumento economico di 44.000€.
Dobbiamo perciò constatare che, qualora venisse tutto confermato, il virus, di cui è capofila il Sindaco Renzi, di raccontare in continuazione delle bugie ai cittadini ormai si è radicato anche nel Presidente di Ataf, Bonaccorsi, che ha celato questa non irrilevante notizia ai Consiglieri comunali nella seduta di ieri della Commissione controllo: non ci venga a dire che si parlava del bilancio 2011 e che l'aumento è avvenuto nel 2012. - conclude Grassi - Continua ad essere sempre più evidente quanto sia differente la 'storia' che viene raccontata in tv e sui giornali dal Sindaco Renzi e dalla sua Amministrazione e quanto invece realmente accade a Firenze: i fiorentini si stanno rendendo conto che la situazione della Città non è più tutto così rose e fiori e speriamo che gli italiani prima di dare fiducia solo sulle parole e sulle promesse decidano di informarsi su quello che è stato fatto in questi anni a Firenze." In serata la replica e la smentita di Ataf e di Bonaccorsi: "Le "indiscrezioni" riferite dai sindacati sono destituite di ogni fondamento: il presidente e direttore generale dell'azienda, Filippo Bonaccorsi, percepisce oggi un compenso di 134mila euro lordi annui e la stessa cifra continuerà a percepire domani, una volta che sarà completata la procedura di cessione del ramo d'azienda Ataf Gestioni srl.
Anzi, al termine del processo di riorganizzazione, i costi per gli amministratori della parte d'azienda che resterà di proprietà dei soci pubblici - Ataf SpA - saranno inferiori rispetto ad oggi: infatti, i componenti del Consiglio di amministrazione di Ataf Spa, due dei quali dovranno essere dipendenti della pubblica amministrazione, non percepiranno alcun compenso. Si ricorda che all'assemblea dello scorso 31 luglio, i soci hanno già deliberato il taglio del 10 % degli emolumenti percepiti dai componenti del Cda rispetto al triennio precedente, anticipando le misure contenute nel decreto sulla "spending review".
"Il costo complessivo del management (consiglieri, presidente e direttore generale) di Ataf - prosegue la nota - è oggi inferiore di circa il 50% rispetto alla precedente gestione. In particolare, i compensi per il consiglio di amministrazione di Ataf Spa passeranno da 390 mila euro della precedente gestione a zero, al termine della procedura di riorganizzazione aziendale, confermando la linea di progressiva riduzione dei costi a carico dei contribuenti avviata fin dall'insediamento del management attualmente in carica.
“Vorrei sapere inoltre qual è il principio che lega il compenso del management al numero dei dipendenti" commenta Bonaccorsi . "Seguendo questo principio, il management di Atac a Roma avrebbe dovuto aumentarsi lo stipendio per aver assunto 400 persone, pur avendo i conti in rosso. Quello che conta in un'azienda, soprattutto pubblica, sono i risultati di bilancio".