Il caso Lazio riaccende i riflettori sulle spese della politica anche in Toscana

Maggiore trasparenza, salari calmierati e stipendi ridotti al minimo sindacale, rimborsi più oculati. Un bel mondo, se visto da lontano. Ma la Spending Review per chi vale?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 settembre 2012 15:24
Il caso Lazio riaccende i riflettori sulle spese della politica anche in Toscana

Ci voleva lo scandalo nel Lazio questo pensano i cittadini toscani osservando lo straordinario rigore con cui si mettono in tavola tutte le iniziative portate avanti dalle amministrazioni locali per ridurre i costi della politica e rendere trasparente il sistema dei rimborsi e dei finanziamenti. La presidente Polverini intanto osserva i romani dall'alto in basso e dice "Facciamo pulizia. Li mando a casa io" non l'avesse mai fatto, polemiche a non finire. “E' un momento difficile per la credibilità delle istituzioni.

E le pessime notizie che vengono dal Lazio e dalla Lombardia ci toccano ancora più da vicino perché si parla di assemblee consiliari – ha detto Maroso – Questa vergognose vicende devono finire. Credo che sarebbe legittimo chiedere i danni per l'offuscamento dell'immagine di tutti i consiglieri che lavorano con serietà e onestà. E ce ne sono tanti” il presidente del Consiglio Giuseppe Maroso non ha usato mezzi termini ieri pomeriggio nell'aprire la seduta del Consiglio provinciale. “Nel 2011 per l'attività dei gruppi consiliari la Provincia ha stanziato 8.000 euro, ma ne sono stati spesi 5.300 (2 centesimi per ogni abitante).

La stessa cifra è stata prevista per il 2012 ma finora abbiamo speso 1.470 euro. Sono numeri che segnano tutta la distanza fra coloro che lavorano e chi pensa di fare il consigliere per arricchirsi”. Maroso ha concluso ricordando che la struttura che permette il funzionamento del Consiglio, compreso il personale degli uffici, ha contribuito ai tagli delle spese dell'ente riducendo le sue competenze del 25%. L'idea “Sottoponiamo i conti dei gruppi consiliari regionali al collegio dei revisori della Toscana”.

A lanciare l’idea sono i consiglieri regionali Dario Locci e Marina Staccioli (Gruppo Misto), sull’onda del cosiddetto “Laziogate”. “Abbiamo depositato una proposta di risoluzione per ampliare la portata del collegio dei revisori della Regione – spiegano i consiglieri – appena istituito in Toscana per verificare il corretto utilizzo delle risorse pubbliche”. “Attualmente – continuano Locci e Staccioli – il collegio dei revisori (estratti a sorte da un apposito albo) svolge una funzione di controllo su finanziaria, bilancio e rendiconto licenziati dalla Giunta, nonché di collaborazione con il Consiglio.

Basterebbe una piccola modifica alla legge e al regolamento interno dell’Assemblea per consentirgli di mettere sotto la lente anche i conti dei gruppi consiliari”. “In tutta Italia – sottolineano i consiglieri - sono solo due le Regioni che applicano una misura del genere, Emilia Romagna e Abruzzo”. “Auspichiamo che l’Aula approvi la risoluzione all’unanimità – concludono Locci e Staccioli – nello spirito della completa trasparenza e oculatezza nell’uso dei fondi pubblici, già ribadito nella seduta di ieri dal Presidente Monaci”.

La ricetta di Enzo Brogi, consigliere regionale del Pd, intervenendo nel dibattito sui costi della politica: "Da qualche settimana è attivo il mio nuovo sito internet (www.enzobrogi.it ndr) e, assieme agli aggiornamenti sulla mia attività, i miei pensieri, notizie, foto e video, tutti possono vedere anche quanto guadagno e cosa posseggo. Condivido la necessità di rigore e massima trasparenza sulle spese delle Regioni e quella, resa urgente dall’emergenza economica del Paese, di rimettere mano alle regole sul federalismo regionale, ridefinendone il livello di autonomia e stabilendo a livello nazionale dei criteri in materia di spesa che siano uguali e valgano per tutte le Regioni”. “Ma è giusto sottolineare – prosegue Brogi – come hanno fatto il presidente del Consiglio regionale Monaci e il governatore Rossi, che non siamo tutti uguali.

Questo emerge chiaramente dalle decine di articoli, tabelle e classifiche sulle spese delle assemblee regionali che la stampa sta pubblicando a seguito dello scandalo che ha investito la Regione Lazio, e che hanno messo in luce come la Toscana sia tra le regioni più virtuose, con le indennità più basse d’Italia così come sono tra le più basse le cifre erogate ai gruppi politici e quelle per i vitalizi, dei quali pochi mesi fa abbiamo approvato l’abolizione, che entrerà in vigore dalla prossima legislatura così come la riduzione da 55 a 40 consiglieri”.

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