Per la prima volta nella storia del sindacalismo e delle rappresentanze dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, tutti i Sindacati e i Cocer si sono incontrati per discutere e deliberare sulle gravissime problematiche che attanagliano questi vitali comparti che lo stesso Presidente Monti ha definito “il cuore dello Stato”. A darne notizia sono gli stessi rappresentanti che, dopo una lunga e attenta analisi delle condizioni in cui versano le Amministrazioni e gli stessi operatori, senza tanti fronzoli, si dichiarano indignati e mortificati dal comportamento del Governo. Oltre a tre miliardi e mezzo di tagli, in attesa che giungano anche quelli previsti dalla spending review, si aggiunge il blocco del turn over per le Forze di Polizia e i Vigili del Fuoco, e l’esodo forzato per le Forze Armate, annunciano i rappresentanti di Sindacati e Cocer, ora ci vogliono togliere anche il diritto alla dignità di onesti e devoti servitori dello Stato.
I sacrifici con i nostri caduti negli scenari internazionali di guerra o sulle strade e nelle calamità del nostro Paese, sono ricordati solo quando i rappresentanti dei Governi sfilano in pompa magna incuranti di quelli che sono le responsabilità e le condizioni che hanno fatto registrare la morte di questi eroi che qualcuno vuole considerare senza diritto nemmeno più alla medaglia. Ci hanno tagliato le risorse per le indennità che garantiscono l’operatività, ci hanno bloccato i salari e ci costringono persino ad espletare le emergenze con le proprie risorse anticipando i soldi di tasca nostra per garantire la funzionalità del servizio.
Ora ci vogliono tagliare anche il diritto ad avere una pensione dignitosa dopo aver servito silenziosamente e ossequiosamente il nostro Paese. Ne siamo fieri e continueremo a farlo, ribadiscono i “sindacalisti” ma purtroppo non si vive di sola gloria. Il comportamento del Ministro Fornero, rispetto all’emanazione del regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso alla pensione delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco e delle Forze Armate è inaccettabile per le donne e gli uomini in divisa ed è irriguardoso per il Parlamento. Il Senato ha approvato un ordine del giorno secondo il quale il Ministro, nell’emanare il provvedimento, doveva confrontarsi con i Sindacati e le Rappresentanze fornendo ogni utile elemento per il confronto con le stesse e rispettando i principi della specificità riconosciuta con apposita legge. Oggi, sottolineano i rappresentanti, dopo ben sei mesi, arriva una convocazione senza alcuna informazione e senza alcuna garanzia di confronto. "Questo è inaccettabile e pertanto abbiamo richiesto con una lettera urgente l’intervento del Presidente Monti, dei Ministri interessati e dei Segretari dei partiti che hanno presentato e voluto l’approvazione dell’ordine del giorno.
Se non ci sarà una risposta concreta e tempestiva rispetto al cronoprogramma indicato unilateralmente dal Ministro Fornero, sarà mobilitazione generale" così concludono la nota i Sindacati delle Forze di Polizia e Soccorso Pubblico e i Cocer del Comparto Sicurezza e Difesa. Rilancia il messaggio il Segretario Regionale Fabrizio Ciuffini: "Il prossimo 18 settembre è previsto a Roma l’incontro per l’armonizzazione delle Pensioni degli appartenenti alle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco, dopo la riforma generale del sistema previdenziale decisa dal Governo alla fine del 2011. Non è dato sapere se il Ministro del Lavoro Fornero presenzierà all’incontro, ma soprattutto vorremo sapere se sarà un confronto vero – leale - oppure una mera comunicazione delle decisioni del Ministero circa le riforma delle pensioni del Personale che opera nella campo della Sicurezza e del Soccorso Pubblico. Nonostante le indicazioni fornite dal Parlamento al Governo, il Ministro Fornero appare un battitore libero, come se la questione delle pensioni non avesse implicazioni sul Personale e sui servizi da garantire ai cittadini. Bene ha fatto il nostro Segretario Generale Nazionale, Pompeo MANNONE, ad insistere nel pretendere che il confronto sia fatto alla presenza dei Ministri responsabili dei vari Corpi dello Stato, al fine di valutare collegialmente e responsabilmente - tramite un nuovo modello organizzativo - necessario per continuare a garantire l’efficienza e l’efficacia del servizio, capace di contemperare e coniugare la questione “Pensione” con quella della non copertura del turn-over e dei tagli ai bilanci, con la necessità di garantire i servizi fondamentali della sicurezza complessiva ai cittadini. Se il Governo non dimostrerà nei fatti di tenere conto delle peculiarità e della specificità del Settore, ignorando anche i continui richiami del Parlamento, a tener conto delle rivendicazioni sindacali unanimi e diffuse nel tempo, la risposta dei Lavoratori in Uniforme sarà chiara, netta. Siamo pronti alla mobilitazione perché non saremo disponibili ad ulteriori penalizzazioni sui nostri diritti e sulle condizioni minime di rispetto della specificità di questo lavoro".