“Una situazione importante, differente dalle altre”. Valeria D’Aquino, archeologa della Soprintendenza archeologica della Toscana commenta così il ritrovamento di una quarta sepoltura all’interno dell’ex convento di Sant’Orsola, luogo in cui la Provincia di Firenze (su indicazione della Soprintendenza archeologica) sta effettuando un’indagine preliminare ai lavori di ripristino funzionale dell’immobile, per i quali è già stato presentato un project financing. Per il periodo storico di riferimento e la collocazione dei resti mortali (dietro l’altare francescano risalente alla fine Quattrocento) l’ultimo ritrovamento appare di particolare importanza, come conferma Silvano Vinceti, responsabile del Comitato per la valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali che nell’ambito dei lavori di scavo sta conducendo una specifica ricerca di eventuali resti della Monna Lisa.
“Il libro mastro tenute dalla badesse francescane ci informa che sotto quell’altare venne sicuramente sepolto agli inizi del 1600 la nobildonna fiorentina Maria del Riccio – ricorda Vinceti - Credo che la stessa sorte sia toccata alla Lisa Gherardini sepolta anche lei nel 1542 nel Convento. La mancanza dei libri mastri del periodo legato alla morte del Monna Lisa rappresentano il buco nero che potrebbe trovare una prima soluzione al momento in cui si procederà alla apertura vera e propria della tomba”.