FIRENZE– Forse consapevoli che la Spending review e il taglio del Welfare non consentira`più di garantire in futuro agli anziani “fragili” gli stessi livelli di sopravvivenza, la Regione Toscana intende accompagnarli alla morte almeno in grazia di Dio e consacrati ai sacramenti cattolici. E’ probabilmente questo l’obiettivo dell’accordo di collaborazione sottoscritto venerd¡ a Firenze dall’assessore regionale al diritto alla salute, Luigi Marroni, e dal presidente dei vescovi toscani, Cardinale Giuseppe Betori.
Il protocollo ha durata biennale e prevede lo stanziamento, da parte della Regione, di 320.000 euro a favore della CEI. Ne beneficeranno parrocchie e associazioni di tutta la Toscana individuate dalla Conferenza episcopale, per realizzare iniziative di aggregazione religiosa orientate anche le persone anziane fragili. I contributi serviranno a sostenere la creazione di reti di preghiera, di centri di socializzazione religiosa. Nel comunicato ufficiale si parla di servizi a domicilio per l’anziano solo, ma non si capisce come l'interlocutore i questi interventi socio-assitenziali possa essere la Conferenza Episcopale Italiana, che è un ente religioso e non un soggetto istituzionalmente e professionalmente qualificato ad operare, negli standard sanitari normativamente definiti, con persone in precarie condizioni familiari, economiche o di salute. “Questo accordo – ha detto l’assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni – esprime in maniera virtuosa il principio di sussidiarietà tra le istituzioni e la società civile toscana.
Esso infatti si muove da bisogni diffusi di di aiuto e di socializzazione espressi da anziani autosufficienti ma che vivono una condizione di profonda fragilità. Sono bisogni che non rientrano direttamente nell’ambito delle prestazioni sociali e sanitarie, ma che sono umanamente doverosi e importanti. Con interventi come questo, e grazie alla presenza capillare e attenta della Chiesa , possiamo offrire risposte significative. Non a caso questo accordo rinnova un’intesa simile già sperimentata a partire dal 2011”. Soddisfazione per l’accordo è stata espressa dal presidente della Conferenza Episcopale Toscana il cardinale Giuseppe Betori che ha commentato: ”E’ importante che in un clima di collaborazione tra le Istituzioni civili e la Chiesa emerga un riconoscimento del grande lavoro che tradizionalmente le comunità parrocchiali e l’associazionismo cattolico svolgono a favore degli anziani e che questo riconoscimento si traduca in un concreto duplice sostegno.
Da una parte la valorizzazione della società civile di cui la Chiesa è parte dall’altra il pubblico che ne sostiene economicamente l’azione”. Ma la condizione delle casse pubbliche è tale che la Regione fa fatica ad assicurare l'accesso degli anziani non autosufficienti a servizi di assistenza domiciliare offerti dal terzo settore e dalle cooperative, come pure l'inserimento in residenze sociali assistite e case di cura per i casi più gravi. Difficile capire come si siano trovate risorse per il conforto spirituale degli anziani autosufficienti. di N.
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