Prenderà il via il 17 agosto prossimo a Mulazzo l’edizione numero 29 del Premio Bancarel’Vino, la rassegna che, come di consueto, si compone di due sezioni: il vino e il libro a tema. Le giornate di Bancarel'Vino rappresentano, da sempre, un momento importante di confronto e di approfondimento, tra giornalisti, addetti ai lavori e pubblico. Non manca poi l'aspetto più squisitamente ricreativo: concerti, testimonial famosi, musica e teatro animano le vie dell'antico borgo creando atmosfere suggestive ed indimenticabili che richiamano a Mulazzo, ogni anno, migliaia di visitatori.
Negli anni, Bancarel’Vino, ha incontrato un crescente consenso e gradimento di pubblico e critica, guadagnandosi uno spazio di prim’ordine tra gli operatori e gli appassionati del settore. Il territorio Usciti dal casello autostradale Pontremoli della A15, si seguono le indicazioni e si raggiunge Mulazzo dopo circa 10 chilometri. Il Comune di Mulazzo costituisce la naturale cerniera fra l’Appennino Tosco Emiliano e la Costa Tirrenica, il suo territorio infatti lega alcuni fra gli scorci più suggestivi del nostro Paese, centro esatto fra le cime appenniniche e le cinque terre, punto di contatto, quasi un cuneo fra Toscana, Liguria ed Emilia. Abitata dall’uomo fin dalla più remota preistoria – a testimoniarlo le Statue Stele dell’età del Bronzo rinvenute recentemente – nell’alto Medioevo Mulazzo fu teatro di un cruento scontro fra bizantini e longobardi di cui restano significativi indizi nella toponomastica.
Ma è con il secolo XIII che il territorio acquisisce notevole importanza storica: nel 1221 i Marchesi Malaspina scelgono Mulazzo quale capoluogo del loro grande feudo dello “Spino Secco”. Quest’ultimo nei secoli si frantumerà dando vita ai marchesati autonomi di Castevoli, Lusuolo, Castagnetoli, Montereggio e Groppoli. Nel 1754 nasce a Mulazzo il noto esploratore Alessandro Malaspina, che rimarrà sovrano fino all'abolizione dei feudi imperiali in Italia, nel luglio 1797. In epoca successiva i vari borghi del comune entreranno in possesso di altre famiglie e del Granducato di Toscana e saranno unificati solamente nel XIX secolo. Il borgo di Mulazzo presenta una caratteristica struttura avvolgente, attorno alla sommità della collina dove sorse la prima turrita fortificazione.
Un secondo Castello fu fabbricato nel secolo XIV e il borgo fu munito di due porte, tuttora esistenti. Accanto ai loro castelli i Malaspina edificarono palazzi, case e torri. Le case serrate, le strette viuzze e i passaggi voltati, conferiscono tuttora all’insediamento il tipico aspetto medioevale. Una tenace tradizione, raccolta anche da poeti del calibro di Vincenzo Monti, vuole che Dante, ospitato nella Torre dai Marchesi Malaspina, abbia tratto ispirazione per alcuni canti del suo poema. A testimonianza del rapporto fra Mulazzo e il “Poeta Divino” il Museo dantesco lunigianese, sede principale della Sezione Lunense del Parco Letterario “Dante e i Trovatori nelle terre dei Malaspina”.
Il museo si trova nei pressi della cosiddetta “Torre di Dante”, antica struttura del secolo XIV dove è affissa l’Epigrafe del Centenario, in fregio al 700esimo anniversario del soggiorno di Dante. Nei pressi della Torre si trova la statua del poeta, posizionata nel 1966, opera ultima dello scultore carrarese Arturo Dazzi. Probabilmente grazie al fatto di essere “incuneata” fra tre regioni dotate di forti tradizioni culinarie (Toscana, Emilia, Liguria) la Lunigiana, Mulazzo in particolare, con il microclima che influenza i prodotti locali, ha una fama gastronomica di grande rilievo.
Molto apprezzate le pregevoli torte d’erbi, preparate in un’infinità di mondi in tutte le stagioni. Ma le erbe si utilizzano anche per preparare dei raffinati tortelli, ottimi quando si è sazi dei “classici” testaroli, conditi con pesto oppure con pecorino, o delle lasagne fatte con la farina di castagne. Gustose le carni – capretto, agnello e animali da cortile – cucinate al forno o nel tradizionale testo, originario di Castagnetoli, e i salumi nostrani fra i quali spiccano la spalla cotta e il salame lardellato.
Il pezzo forte sono sicuramente i funghi, che nei boschi mulazzesi crescono profumati come non mai. IL PROGRAMMA E IL SIGNIFICATO DELL’EDIZIONE 2012 L’edizione di quest’anno di Bancerel’Vino è la prima dopo la terribile alluvione che il 25 ottobre 2011 ha colpito il territorio di Mulazzo, quando la furia della natura si è abbattuta con tutta la sua violenza distruggendo nel breve tempo di un pomeriggio gran parte delle infrastrutture del paese, ponti, strade e piazze e cambiando, forse per sempre, la sua immagine. Per questo Bancarel’Vino, negli intenti dell’amministrazione comunale, vuol essere quest’anno un modo per ristabilire condizioni di “normalità” per gli abitanti, diffondendo un clima di autostima e ottimismo verso il futuro.
Non a caso il Premio Bancarel’Vino, che nelle passate edizioni veniva conferito a un produttore scelto da un’apposita giuria, allo scopo di promuovere il territorio e le sue produzioni tipiche, quest’anno verrà simbolicamente attribuito ex-aequo a tutti i produttori partecipanti. “L’amore per la propria terra e l’impegno nel portare avanti le produzioni tipiche del territorio, – sono le motivazioni espresse dal sindaco di Mulazzo, Claudio Novoa – nonostante l’alluvione che ha colpito in modo così pesante Mulazzo, meritano di essere premiate con un riconoscimento speciale, che non faccia alcun distinguo”. Entrando nel vivo del programma dell’edizione 2012, molte e variegate le proposte offerte ai visitatori.
Venerdì pomeriggio verrà ad esempio riproposta una rievocazione storica in costume con la presenza dei 100 figuranti della "Compagnia del Piagnaro" di Pontremoli, per la regia del "Centro Lunigianese di Studi Danteschi". In scena l'episodio dell'arrivo di Dante a Mulazzo, alla Corte dei Malaspina, nel 1306 (episodio citato nella Divina Commedia). In piazza Malaspina ci saranno poi tre serate musicali e, domenica, un’animazione speciale dedicata ai bambini. Non mancheranno convegni e tavole rotonde in collaborazione con “La Strada del Vino dei Colli di Candia e di Lunigiana”, incentrate sui problemi e le potenzialità delle produzioni locali, sulla gastronomia, sul turismo.