Arte e cibo all'Osteria Toscanella

Il fascino dell’arte unito ad una qualità culinaria eccellente sono gli ingredienti fortunati di questo ristorante

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 luglio 2012 07:21
Arte e cibo all'Osteria Toscanella

Da pochissimo tempo è aperto, nella storica via Toscanella, vicino a Palazzo Pitti, un singolare ristorante, Osteria Toscanella, dove l’arte incontra il cibo. Lo fa con sapienza e cultura profonde e il risultato è notevole. È una vera sorpresa l’ambiente, particolare, dove la storia di secoli emerge con forza dalla struttura architettonica, sapientemente restaurata con l’intuito e la certezza della conoscenza artistica e storica del luogo e dello spazio, che non è stata scalfita dalla funzionalità della cucina e dalle esigenze del ristorante.

Il cibo, ottimamente preparato, si rifà alle radici della migliore tradizione popolare fiorentina con, talvolta, degli accenni creativi nuovi ma sempre attenti alla qualità e alla semplicità delle preparazioni. Nel menù sono presenti piatti che seguono la stagionalità dei prodotti, sempre freschi e rigorosamente equilibrati nel loro gusto. Al piano superiore, completamente restaurato, c’è uno spazio destinato ad eventi, ma è anche una grande scoperta di Fabrizio Gori, il ristoratore.

Infatti attraverso i lavori di restauro, sono stati trovati i segni tangibili che lo spazio era lo studio di Ottone Rosai. Fabrizio Gori, appartiene al genere di persone che si preoccupano di soddisfare l’ospite con ottime vivande e un menù attento sia alla cucina tipica fiorentina che a quella più innovativa, nel senso dell’esaltazione del gusto, soddisfacendo anche il piacere dell’intelletto con i suoi racconti su fatti storici avvenuti tra le mura di quella che è ora l’Osteria Toscanella.

La vita professionale di Fabrizio inizia presto, tra i renaioli e i barrocciai nella famosa osteria “Da Burde”, in via Pistoiese, di cui i suoi genitori erano i proprietari. Studia arte con grande successo, e le sue opere sono in vari importanti musei del mondo. Cecilia Chiavistelli

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