Il 2 giugno 2012, Festa della Repubblica, tutti i bambini e i ragazzi tra i 6 e i 18 anni nati in Italia da genitori stranieri e residenti a Scandicci riceveranno dal Sindaco Simone Gheri l’attestato di cittadinanza onoraria; la cerimonia alle 10 nella sala consiliare Orazio Barbieri (Municipio, piazzale della Resistenza). Per l’occasione la Presidenza della Repubblica ha scritto al primo cittadino, che aveva inviato una lettera a Giorgio Napolitano per informarlo dell’iniziativa: “Gentile Sindaco”, ha scritto il Consigliere del Capo dello Stato per gli Affari interni e per i rapporti con le Autonomie Giulio Cazzella, “il Presidente della Repubblica ha ricevuto la sua lettera e apprezzato la decisione del conferimento della cittadinanza onoraria ai bambini nati da genitori stranieri, nel giorno della Festa della Repubblica.
L’attribuzione della cittadinanza onoraria – come ha avuto modo di affermare il Capo dello Stato – può rappresentare un prezioso contributo per un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema, anche se tale provvedimento non ha ovviamente un valore giuridico, ma solo simbolico”. I bambini e i ragazzi che riceveranno l’attestato sono 196. La cerimonia di consegna degli attestati ai bambini e ai ragazzi nati da genitori stranieri sarà intervallata da esibizioni del Coro delle Voci bianche della Scuola di Musica di Scandicci e dell’Accademia musicale di Firenze La decisione di concedere ai ragazzi e ai bambini l’attestato di cittadinanza è stata del Consiglio Comunale, che ad aprile ha approvato una mozione presentata dalla maggioranza di centrosinistra e da Rifondazione comunista. Il Sindaco, dopo aver inviato una lettera alle famiglie interessate dalla consegna degli attestati, ha scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Ministro per l’Integrazione Andrea Riccardi: “Abbiamo scelto di fare la cerimonia di consegna nel giorno della Festa della Repubblica – sono le parole del primo cittadino Gheri - per il forte significato che ha per tutti noi questa giornata: questi figli sono venuti alla luce nella nostra Repubblica, qui frequentano tutti i giorni la scuole, giocano, studiano e crescono con i coetanei italiani, vivono i giardini pubblici, le strade, le piazze, i luoghi e i servizi che appartengono a tutti noi, e ai quali le loro famiglie contribuiscono con il lavoro quotidiano e la fiscalità”. “L’iniziativa – è scritto nella risposta delle Presidenza della Repubblica – ha il merito di riconoscere le seconde generazioni come parte integrante della nostra società.
E’ evidente il disagio di tutti quei giovani che, nati o cresciuti nel nostro Paese, rimangono troppo a lungo legalmente ‘stranieri’, nonostante siano, e si sentano, italiani nella loro vita quotidiana. E’ auspicabile che queste iniziative costituiscano uno stimolo a una seria e approfondita riflessione anche in sede parlamentare, per una possibile riforma delle modalità e dei tempi di riconoscimento della cittadinanza italiana ai minori stranieri”.