Spesso capita di affidarsi al lento ed inesorabile scorrere degli eventi, lo sapevano anche gli antichi romani che nel diritto hanno scoperto l'importanza degli 'usi e consuetudini', ma questo comporta il tralasciare spesso aspetti determinanti come l'esistenza o meno della proprietà privata. Con la necessità di calcolare il valore dell'IMU ecco che si mette mano alle visure catastali dove non mancano le sorprese eclatanti. C'è chi non trova più la casa e chi scopre di averne due uguali. Sarebbe facile giocare sull'ambiguità del sistema, sulle pecche italiche riconosciute e certificate dalla storia, sulla lentezza dell catasto e la burocrazia dei labirinti senza uscita, così come lo sarebbe rimembrare la frase "Una casa a mia insaputa".
"V.M., un nostro associato - racconta Primo Mastrantoni di ADUC - ha venduto la casa nel lontano 1986 e ne ha comperata un'altra. Ha presentato la relativa documentazione alla Agenzia del Territorio affinche' la vecchia proprieta' venisse cancellata dal catasto e risultasse la nuova. All'Agenzia delle Entrate risulta ancora che V.M. e' proprietario di due case invece di una e quindi deve pagare l'IMU per le due abitazioni. Se V.M. non riuscira' a farsi cancellare dal catasto l'abitazione venduta, l'Agenzia delle Entrate pretendera' il pagamento di due IMU e se cio' non avverra' trasmettera' le pratiche ad Equitalia che emettera' una cartella esattoriale con la richiesta di pagamento e se questo non avverra', imporra' le sanzioni previste dalla legge.
Cosa deve fare V.M. per vedere rispettati i propri diritti? Si dice che i cittadini ce l'hanno a morte con lo Stato e con le sue, inefficaci, articolazioni" conclude Primo Mastrantoni, segretario Aduc.