I casentinesi hanno detto no alla nascita di un comune unico che avrebbe dovuto accorpare tredici municipalità. È questo il risultato del referendum che si è svolto ieri e ieri l’altro nei comuni di Bibbiena, Capolona, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Chitignano, Chiusi della Verna, Montemignaio, Ortignano Raggiolo, Poppi, Pratovecchio, Stia, Subbiano e Talla. La percentuale complessiva di “no” all’ipotesi di Comune unico è stata del 56,43 (in voti assoluti: 8.863) mentre i “sì” si sono fermati al 43,57% (in cifra assoluta: 6.843 voti).
La percentuale dei votanti (15.875 su 38.290 iscritti) si è attestata al 41,46. “Il voto dei residenti nei tredici comuni del Casentino dimostra che operazioni di accorpamento dei comuni, effettuate spesso sulla carta, si scontrano con le reali volontà dei cittadini. I residenti dei comuni piccoli, spesso distanti fra loro, con non pochi disagi nella vita di tutti i giorni, avvertono la necessità di mantenere la propria municipalità per diversi motivi – spiega Oreste Giurlani, presidente di UNCEM Toscana – Da tempo diciamo che prima di mettere in atto certe operazioni istituzionali bisogna sentire cosa ne pensa la gente.
Nel Casentino è stato così e i cittadini hanno inviato un messaggio chiaro. Il messaggio che esistono ragioni storiche, di difesa della rappresentanza democratica, di concrete necessità legate ai servizi per le quali i comuni più piccoli devono continuare a mantenere la loro autonomia. Non è in queste realtà, spesse situate nei territori montani, che si nasconde la ‘casta’. Sprechi e privilegi sono da ricercare altrove”.