“Ho aderito al manifesto ‘Internet bene comune’ perché credo che la rete sia un’invenzione straordinaria, rivoluzionaria, portatrice di benefici immensi nella nostra quotidianità”. E’ quanto afferma il presidente della Regione Enrico Rossi, tra i primi firmatari del manifesto. “L’evoluzione di Internet – sottolinea - consente di promuovere la partecipazione e il dibattito politico, di esercitare in modo ampio la libertà di espressione, di sviluppare attività commerciali, nonché di acquisire competenze e diffondere la conoscenza.
Internet è a tutti gli effetti sinonimo di sviluppo economico e lavoro, di sostenibilità e trasparenza.” ‘Internet Bene Comune’ nasce da un’idea di Fondazione Sistema Toscana: un movimento per la diffusione dei valori della rete con l’obiettivo di lanciare una campagna di sensibilizzazione che accolga testimonianze, opinioni, punti di vista e le fonda in un unico manifesto. L'iniziativa vuole replicare per Internet quello che è stato fatto dal movimento ‘Acqua bene comune’, cioè che ogni Regione, Comune e Provincia possa approvare una mozione dove si riconosce idealmente il diritto ad Internet, visto appunto come bene di tutti.
“La Regione – aggiunge il presidente Rossi dal suo nuovo blog, attivo da oggi - si muoverà su due fronti. Dal punto di vista degli investimenti, da quest’anno fino al 2020 destineremo risorse per 60 milioni di euro per la banda larga a 30 megabit. Come secondo punto, proporrò di inserire (in occasione della prossima revisione) il concetto di ‘Internet bene comune’ nello Statuto della Regione. Due percorsi che porteranno la Toscana ad intraprendere un cammino importante sia dal punto di vista delle infrastrutture che da quello culturale.
La tecnologia deve essere una priorità su cui investire, perché i prossimi due-tre anni saranno decisivi e la Regione Toscana ci sarà da protagonista”. Partecipare al movimento è semplice: basta lasciare il proprio nome, cognome e e-mail al sito internet. Del manifesto sono state scritte per ora solo le frasi iniziali: saranno i cittadini a completarlo con il loro personale ‘Perché Internet è un bene comune’. Gli aderenti dovranno condensare in 140 caratteri la loro motivazione e inviarla con Twitter (#internetbenecomune).
Sul sito appariranno anche i contributi video e testuali di personalità, imprenditori, artisti, studiosi, che racconteranno la loro idea di Internet. Saranno invitati a partecipare alla campagna anche gli operatori della Rete (Telecom Italia Fastweb, Vodafone, Wind e Tiscali).