Una gru alta 104 metri permetterà di raggiungere la sommità del campanile di Giotto mentre fino a pochi anni fa il monitoraggio era eseguito da uomini che si calavano in cordata dall’alto Da lunedì 12 marzo l’Opera di Santa Maria del Fiore inizierà, come ogni anno alla fine dell’inverno, il monitoraggio delle superfici marmoree esterne del Duomo, del Campanile di Giotto e del Battistero di San Giovanni. I lavori dovrebbero terminare entro una settimana. Fin dalla mattina del 12 marzo saranno in Piazza Duomo due autogrù, una con un braccio di 56 metri e l’altra di 42, dove su un cestello automontato il personale dell’ufficio tecnico dell’Opera, verificherà in dettaglio lo stato di conservazione delle facciate dei monumenti. Nel mese di aprile il monitoraggio continuerà con un’altra gru dal braccio di 104 metri, la più alta esistente in Italia, che consentirà di raggiungere la sommità del campanile di Giotto, alto più di 84 metri.
Utilizzata per la prima volta l’anno scorso, in precedenza le parti alte del campanile erano raggiungibili solo con calate dall’alto. Fin dall’edificazione dei monumenti era, infatti, usanza che gli operai dell’Opera verificassero lo stato delle superfici marmoree calandosi dall’alto in cordata, come dei veri e propri alpinisti. Questa operazione di manutenzione rientra, fin dalla sua fondazione come istituzione, tra le competenze dell’Opera e consentirà di verificare lo stato delle superfici marmoree del complesso di Santa Maria del Fiore - in particolare dopo un inverno che è stato quest’anno particolarmente rigido - permettendo così di individuare i degradi dovuti principalmente alle intemperie e di programmare gli interventi di manutenzione e dove necessario il restauro.